L’ultima riflessione: un addio celato tra le parole

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A volte, le parole più profonde e apparentemente casuali nascondono un grido di dolore che si cela dietro la poesia della riflessione. Questo post, intriso di nostalgia e di amarezza, sembra un semplice flusso di pensieri, ma tra le righe si avverte la pesantezza di un’anima che ha lottato a lungo e che ora si prepara a un gesto estremo. La vita è breve, e nelle parole di uno dei suoi ultimi post, ha cercato di rivelare la sua verità, forse per essere compreso, forse per lasciare un ultimo segno. E’ il post pubblicato su Facebook dal giovane trovato privo di vita a Lioni, che sotto riproponiamo interamente. Le parole sono datate 14 luglio 2024. Probabilmente un messaggio che nascondeva anche il bisogno di aiuto.

Mentre fluttuo, mi accorgo che anche nel vuoto più profondo, c’è un ordine nascosto nel disordine, una bellezza che emerge dal caos.

Penso a quando ero bambino, le ginocchia sbucciate ricoperte dalla breccia, sotto un sole cocente che invita la bocca al desiderio di bere. Non esisteva l’odio. Gli adulti non erano altro che altri bambini come me, che pensavano di esser cresciuti. Penso alla libertà, bella convinzione. La libertà è solo utopia velata da vittorie e sconfitte.

Questo corpo mi sta stretto,ed ora come arma ho solo il mio pensiero. Sono cresciuto tra verità murate e ho imparato a guardare tra le crepe.

Sto riflettendo.

Ho visto volti nascosti da maschere di ferro ed ho imparato il concetto di masochismo.

La verità? È il frutto del processo dell’ascolto di vari sillogismi altrui, è verità? Ecco. Sto andando su, Ho il nome di Cristo scritto in fronte ma la testa non mi pesa. Vagherò tra i sistemi solari pur di cibare il mio teschio e affrontare la mia verità.

Sto combattendo, mi piace.

Vedo il suo sudore scivolare dalla fronte
all’occhio, chiude per un istante gli occhi…

KO.