Biodigestore , il Tar annulla il decreto della Regione sulla valutazione ambientale

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VALLE DEL SABATO- Un nuovo stop alle procedure per la realizzazione del Biodigestore di Chianche. Quello che arriva dai magistrati della V Sezione del Tar di Napoli. Annullato il decreto dirigenziale di Palazzo Santa Lucia relativo alla Via (valutazione impatto ambientale) per l’opera. I sindaci dei comuni vicini invece hanno dato battaglia e ora esultano per la seconda bocciatura consecutiva. In una nota i primi ad annunciare il deposito della sentenza sono stati I rappresentanti di “Liberi per Altavilla”: ” Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha dato ragione (per la seconda volta!) ai comuni di Altavilla Irpina, Santa Paolina, Momtefusco e Tufo, rappresentati e difesi dall’Avv.Vincenzo Scarano, ed ha annullato il Decreto Dirigenziale della Regione Campania, il quale, recependo il conforme parere favorevole della Commissione VIA-VAS,sanciva la non assoggettabilità a VIA, del “Progetto per la realizzazione di un impianto Anaerobico della frazione umida della raccolta differenziata (FORSU)” nel confinante Comune di Chianche. Le motivazioni sono quelle che ripetiamo dal lontano 2017 e che non ripetiamo qui per non tediare il lettore. Una cosa è certa per la seconda volta con varie “forzature”si è tentato di inserire l’impianto in questione in un area di pregio agricolo e ambientale senza una accurata analisi del contesto ambientale (di fatto e di diritto) e soprattutto senza analizzare i possibili effetti negativi che portebbero derivare dalla realizzazione di un’impianto di tipo anaerobico. Infine cade definitivamente la favola del “compost di qualità” in quanto il Collegio ha rilevato che “l’ utilizzo di alte temperature ha molte probabilità di contenere un numero significativo di spore di batteri e nel momento in cui è usato come ammendante agricolo può provocare la contaminazione del terreno e quindi delle piante.” In buona sostanza non sarebbero stati tenuti in conto nella valutazione di impatto ambientale sia la elevata criticità alla circolazione stradale prodotta dagli automezzi in entrata e in uscita dall’impianto sulla strada provinciale 88, né che lo stesso impianto è stato localizzato in un contesto agricolo-naturalistico classificato nel piano territoriale della provincia di Avellino come zona agricola di alta qualità, in particolare per la produzione del Greco di Tufo DocG. 
Tutto da rifare ora.