“Temevo fosse un falso carabiniere”. Il boss Cava assolto dal Tribunale

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MUGNANO DEL CARDINALE – “Il documento non te lo do…non so chi sei” Bernardo Cava, ritenuto un esponente di primo piano dell’omonimo clan quindicese, aveva risposto così durante un controllo dei Carabinieri mentre era sorvegliato speciale avvenuto il 17 maggio del 2022. Cava, che aveva consegnato solo la carta precettiva, poi aveva chiuso la porta. Per questo motivo era finito a processo davanti al Tribunale monocratico di Avellino per rifiuto di indicazioni della propria identita’. Il suo difensore, il penalista Claudio Frongillo ha messo in evidenza come fosse chiaro che si trattasse proprio di Bernardo Cava, visto che i Carabinieri lo controllavano da due anni e che quello era il suo domicilio. Una questione che evidentemente ha convinto il giudice. In aula ha reso dichiarazioni anche lo stesso Cava Bernardo, spiegando che non gli era stato mai chiesto in due anni di controlli il documento di identità, che la circostanza della richiesta da parte di un Carabiniere che non conosceva gli aveva fatto temere che si trattasse di un falso carabiniere e di un attentato, come quello che era avvenuto nel maggio 2000 a Quindici (il riferimento al tentato sequestro di elemento di primo piano del clan Graziano) e per questo non aveva consegnato il documento e chiuso la porta. Le motivazioni saranno rese note tra 60 giorni.