Iovino e Scafuro lasciano l’aula: consiglio spartiacque, troppi mutui si rischia dissesto

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LAURO- Una seduta di consiglio “spartiacque”. Così l’ex assessore Umberto Iovino ha definito la riunione odierna del civico consesso, a cui ha partecipato insieme all’ altro consigliere comunale di “Piu’ Lauro’ Felice Scafuro, dopo aver brevemente illustrato il contenuto di un documento allegato agli atti del consiglio comunale che certifica politicamente lo strappo con il sindaco Rossano Sergio Boglione e la sua maggioranza. Il consigliere comunale ha poi abbandonato i lavori del consiglio insieme al consigliere Scafuro, non partecipando al voto. Una premessa tutta politica quella nel documento: “Questi giorni sono stati contrassegnati da una grande amarezza ma da altrettanto sollievo. L’amarezza è esclusivamente legata all’impossibilità di poter portare avanti un mandato che i cittadini di Lauro, voglio ricordarlo a vantaggio di quanti forse dimenticano i meccanismi della democrazia, ci hanno affidato con un significativo riscontro alle consultazioni amministrative del 2021. Alle loro istanze e alle problematiche di cui mi ero fatto carico purtroppo non potremo adeguatamente dare riscontro, benché in questi due anni e mezzo tante sono state le iniziative e il lavoro portato avanti, di cui mi riservo di dare conto ai cittadini in forma diversa. All’amarezza verso quella comunità che ha premiato le proposte e anche l’impegno però fa da contraltare anche il sollievo”. E c’e’ anche la presa d’atto del rapporto chiuso con gli ex alleati: “Quello di aver preso atto di un rapporto político e amministrativo che non era ormai più compatibile. Non c’erano più le condizioni, su questo convengo con il sindaco di Lauro, per proseguire in quel percorso amministrativo iniziato due anni e mezzo fa. Da tempo ormai solo per lo spirito di squadra e di lealtà ad un accordo politico e amministrativo ormai venuto meno aveva evitato di marcare una netta divergenza e una mancata condivisione di scelte, anche importanti adottate dall’amministrazione comunale. Ma, parafrasando Benedetto Croce, siamo arrivati ad un punto in cui “Parigi non val bene più una messa”, perché non avrei mai potuto rinnegare la mia religione politica e la mia visione amministrativa per conservare una poltrona, soprattutto accettando di dover sostenere da meridionale e da cittadino di Lauro la Lega di Salvini alle ultime Euoropee. Posso garantire che è stato solo un atto, per chi scrive e parla, di “salvezza” o come meglio ho precisato di “sollievo”. Questo consiglio comunale assume perciò una funzione “spartiacque” rispetto al nostro impegno politico e amministrativo per Lauro”. Continuera’ ad essere mantenuta una vigilanza alta in aula: “Un impegno che continua tra i banchi del consiglio comunale e sarà sempre finalizzato al più alto scopo di lavorare per il bene comune, impegno che non era più possibile perseguire restando all’interno di questa maggioranza. Perché volendo sintetizzare al massimo questa premessa, il dato che è più evidente a distanza di due anni e mezzo resta quello di un mancato cambiamento di rotta della politica amministrativa del nostro paese. Non c’è e abbiamo seri e fondati dubbi che ci possa essere”. E ci sono anche passaggi che riguardano il bilancio: “Consiglio a questa amministrazione di prendere seriamente in considerazione il parere del Revisore, che in modo marcato e netto ha evidenziato i punti critici del Rendiconto. Cassa Vincolate e Fondi di dubbia esigibilita’ . Elementi fondamentali per evitare uno squilibrio di bilancio e un assottigliamento della Cassa, elementi fondamentali per scongiurare un nuovo dissesto finanziario. L’Ente ha già contratto troppi mutui in questi anni sulle spalle dei contribuenti per i prossimi 30 anni. Fermiamoci altrimenti il dissesto è dietro l’angolo”. La chiosa finale per Iovino è tutta politica: “Quello che resta della maggioranza dovrebbe prendere atto che nei fatti non è più maggioranza nel paese ed assumere le più logiche e consequenziali conclusioni, ovvero dimettersi”.