Inchiesta concorso, la difesa di Mazza: distruggete la copia forense del telefono

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AVELLINO- Un’ istanza di distruzione della copia forense eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e di ogni altro dato informale che è emerso dalle attività eseguite nei confronti di Davide Mazza dal cellulare finito sotto sequestro l’undici gennaio scorso al termine del blitz dei militari delle Fiamme Gialle durante la prova orale della selezione per dieci vigili urbani. Dopo la decisione della Corte di Cassazione arriva la richiesta ufficiale da parte del difensore di Mazza, il penalista Gaetano Aufiero, che aveva impugnato la seconda ordinanza del Tribunale del Riesame per le misure reali di Avellino, che aveva rigettato la richiesta di dissequestro del cellulare. Davide Mazza e’ il candidato ad un posto di vigile urbano indagato in concorso con il padre (che avrebbe ricevuto materialmente le prove) , l’ex sindaco Gianluca Festa e la presidente della Commissione di esame Filomena Smiraglia per rivelazione di segreto d’ufficio in concoro. Come e’ noto sono stati annullati senza rinvio non solo l’ordinanza del Riesame ma anche il decreto di sequestro, un dato che ha una certa rilevanza nella vicenda e soprattutto nell’inchiesta “Dolce Vita”. Infatti parte della copia forense ha fatto da riscontro a quanto ricostruito sulla base di ambientali audio video a carico di Festa, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e dell’aliquota di Pg della Guardia di Finanza presso la Procura.

Come e’ noto, i giudici della V Sezione Penale della Corte di Cassazione hanno accolto l’impugnazione proposta dal difensore di Davide Mazza, il penalista Gaetano Aufiero contro l’ordinanza adottata dai giudici del Tribunale del Riesame di Avellino rispetto al ricorso contro il decreto di sequestro bis del telefonino in uso al ventiseienne candidato ad un posto di vigile urbano ad Avellino, bloccato l’undici gennaio scorso prima della prova orale a Piazza Del Popolo dai militari del Nucleo Pef delle Fiamme Gialle di Avellino. Un annullamento senza rinvio ad una nuova valutazione del Riesame che di fatto potrebbe avere anche effetti sugli atti finiti nel maxifascicolo dell’inchiesta “Dolce Vita”. I magistrati del Tribunale del Riesame per le misure reali, in diversa composizione rispetto alla precedente udienza (per cui era scattato l’annullamento), ovvero il collegio presieduto dal giudice Gianpiero Scarlato e composto dai magistrati Pierpaolo Calabrese e Lorenzo Corona avevano confermato il sequestro eseguito dai militari delle Fiamme Gialle . La difesa del ventiseienne candidato aveva già eccepito la nullità degli atti che avevano portato al nuovo provvedimento di carattere probatorio firmato dal pm Vincenzo Toscano ed eseguito dai militari del Nucleo Pef della Gdf di Avellino, agli ordini del tenente colonnello Alessio Iannone nelle ore successive alla interruzione della prova.