VALLE CAUDINA- Si tratta del filone stralciato dal processo per associazione spaccio di stupefacenti aggravata dell’agevolazione al clan Pagnozzi , Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Al termine dell’udienza preliminare davanti al Gip di Napoli, la dottoressa Federica Colucci. La decisione per De Paola Aniello (classe 90). difeso dall’ avvocato Valeria Verrusio. Il De Paola rispondeva di una presunta importazione di circa 4 kg di stupefacenti dal litorale Laziale in Valle Caudina unitamente a Pagnozzi Erminio, De Paola Eugenio ( figlio del defunto boss De Paola Orazio) e De Paola Mario. Il giovane, inizialmente sottoposto alla custodia cautelare ai domiciliari, era poi stato scarcerato dal Riesame grazie ai motivi depositati dall’avvocato Verrusio Valeria. Due giorni fa la sua vicenda giudiziaria si è definitivamente conclusa con una sentenza di proscioglimento per non aver commesso il fatto. Ieri invece è iniziato il processo principale sempre a Napoli per tutti gli altri tra cui Pagnozzi Erminio, Pagnozzi Paolo, De Paola Eugenio, Magliocca Giuseppe ed altri. È stato ammesso il rito abbreviato. Il processo continuerà il 19 giugno data in cui è previsto l’esame degli imputati.
IL BLITZ
Un raid in un cantiere e ben 41 capi di imputazione relativi ad un vero e proprio “fiume” di droga che dal litorale laziale, da Aprilia, giungeva a Tufara Valle e da li alle piazze della Valle Caudina. Sono i numeri del blitz che la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’operazione denominata Caudium. Nella stessa giornata dell’esecuzione delle misure l’Antimafia aveva contestualmente notificato anche l’avviso di chiusura delle indagini preliminari nei confronti dei ventitré indagati finiti coinvolti nel blitz “Caudium”, scattato all’alba dello scorso 4 dicembre nei territori di Avellino e Benevento. L’avviso firmato dai pm antimafia Simona Belluccio e Francesco Raffaele (attuale Procuratore Aggiunto di Avellino) riguardava la tentata estorsione compiuta nel luglio del 2021 da Nino Piacentile e Mario De Paola ai danni di un’impresa che stava realizzando un collegamento stradale a Castelpoto, quella di associazione finalizzata allo spaccio di stupefacenti nei confronti di quindici dei ventitré indagati e ben quarantuno capi di imputazione relativi alla detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Nella maggior parte dei casi anche relativi a sequestri operati tra il luglio del 2021 e aprile 2022