Asta Pagliarone, somme urgenze a ditte interdette: le ragioni dello scioglimento

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MONTEFORTE IRPINO- Somme urgenze per l’alluvione del 2022 a ditte soggette a misure ostative antimafia, affidamenti e gare per gli olii esausti, la refezione scolastica e la manutenzione di un sentiero montano a soggetti che avevano ricevuto interdittive o sono rimasti coinvolti in operazioni di Polizia Giudiziaria e le vicende giudiziarie che hanno interessato lo stesso sindaco PD di Monteforte Irpino Costantino Giordano. Dalle indagini della Commissione di Accesso,  coordinata dal vice prefetto Rosanna Gamerra, attuale capo di gabinetto a Palazzo di Governo, dal dirigente Salvatore Carli e dal tenente colonnello Amedeo Consales comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Avellino, che ha passato per sei mesi ai raggi X il comune irpino, sciolto il 27 marzo dal Consiglio dei Ministri perché era stata ravvisato il condizionamento mafioso sarebbero emerse tutte queste criticità. A partire dalle attività di indagini successive e conseguenti all’ operazione Aste Ok, come è noto risulta coinvolto anche il sindaco di Monteforte Irpino Costantino Giordano, che è stato rinviato a giudizio per i reati di turbata libertà degli incanti ed estorsione aggravata dal metodo mafioso ed e’ a processo davanti al Tribunale di Avellino. Riferimento anche alle intercettazioni dell’indagine Aste Ok nel carcere di Voghera, quando Damiano Genovese portava i saluti da parte dell’ex sindaco Giordano al padre (poi deceduto). Un generale quadro di inosservanza della normativa antimafia e della trasparenza amministrativa sarebbe quello emerso dalla relazione del Ministro degli Interni Matteo Piantedosi e del prefetto di Avellino Paola Spena. A partire dagli affidamenti di lavori dopo l’ alluvione dell’agosto 2022 ad una ditta per cui la Prefettura aveva espressamente e specificamente comunicato agli uffici comunali un provvedimento ostativo antimafia. Anche ad un altra ditta raggiunta da un provvedimento interdittivo antimafia sarebbe stato affidato un lavoro di manutenzione ordinaria e straordinaria per il ripristino di un sentiero. Nel mirino anche l’appalto del servizio di refezione scolastica relativo agli anni 2021/2022. Anomalie anche per le autorizzazioni amministrative per il commercio sarebbe stato omesso di chiedere la documentazione antimafia. Altro capitolo sollevato dalla Commissione di Accesso e’ quello relativo beni confiscati alla criminalità organizzata assegnati all’ente locale per finalità sociali. Infatti la commissione d’indagine ha accertato che alcuni cespiti, a distanza di quattro anni dalla loro assegnazione, non risultano ancora utilizzati, e solo dopo l’insediamento della commissione d’indagine l’amministrazione comunale ha assunto iniziative che sembrerebbero finalizzate a rimuovere l’inerzia fino ad allora protrattasi. I provvedimenti, che sono stati già notificati ai consiglieri comunali, ora saranno impugnabili al Tar di Roma dagli amministratori.