Il cardinale perseguitato dai comunisti di Hoxha ad Atripalda per San Ippolisto

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ATRIPALDA- Un’accoglienza speciale da parte di tutta la comunità parrocchiale di San Ippolisto per il cardinale Ernest Simoni, che questa mattina, alla presenza di istituzioni religiose e civili locali ha avviato la fase conclusiva del Giubileo dedicato ai Santi Martiri di Abellinum.

Speciali le parole usate per descrivere queata mattinata da Don Luca Monti: “Un bambino di 95 anni che arrossisce agli applausi e indicando il cielo dice sempre: «Per Gesù! Per Gesù!». Alcuni scatti per raccontare l’accoglienza che la comunità parrocchiale di Sant’Ippolisto ha fatto al Cardinale Ernest Simoni, definito dal Santo Padre Francesco “martire vivente”. Grazie alla testimonianza della persecuzione sofferta durante il regime comunista in Albania abbiamo iniziato la fase conclusiva del Giubileo dedicato ai Santi Martiri di Abellinum”.

LA STORIA
Considerato un “nemico del popolo” ai tempi della dittatura comunista di Enver Hoxha, è stato arrestato nella notte di Natale del 1963, mentre celebrava la messa a Barbullush, e confinato in una cella d’isolamento con una condanna a diciotto anni. Ai suoi compagni di prigionia gli aguzzini hanno ordinato di registrare la sua “prevedibile rabbia” contro il regime, ma dalla bocca del sacerdote sono uscite sempre e solo parole di perdono e di preghiera. È arrivata puntuale anche la condanna a morte, ma la sua pena è stata commutata in venticinque anni di lavori forzati nelle gallerie buie delle miniere di Spac e poi nelle fogne di Scutari.