Carcere Avellino, la denuncia del Sappe: 600 detenuti invece di 507

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Il Segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Donato Capece, accompagnato dai quadri sindacali della Campania, guidati dal segretario regionale Tiziana Guacci, nei giorni scorsi ha visitato il carcere irpino di Avellino.

“Le condizioni della Casa Circondariale di Avellino continuano ad essere allarmanti per sovraffollamento, carenza di organico e difficoltà nella gestione della popolazione detenuta – affermano i sindacalisti – Come da tempo denunciato dal nostro Sindacato, il primo e più rappresentativo della Polizia Penitenziaria, nell’ultimo periodo sono stati trasferiti (provenienti da altri istituti) un notevole numero di detenuti che ha vertiginosamente fatto crescere la popolazione detenuta a circa 600 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 507 detenuti.

A peggiorare la situazione la presenza di una sezione ex art. 32 fatiscente che comporta gravi ripercussioni sulla sicurezza interna del reparto oltre alla cronica carenza di organico; con riferimento al ruolo degli Ispettori a fronte di una pianta organica che prevede n. 24 unità ad oggi il personale impiegabile è pari a soli 5 uomini e 4 donneDalla visita effettuata è emerso che nel penitenziario non ci sono le condizioni per gestire i troppi detenuti; i detenuti circolano liberamente ed il personale di polizia penitenziaria è ormai stanco e sfiduciato”.

Il Sindacato inoltre denuncia l’ennesimo evento critico accaduto nelle ultime ore: “Un detenuto appartenente alla categoria comuni, ristretto al primo piano, è riuscito ad arrivare al cd. IV° cancello. Successivamente approfittando che il collega stava facendo defluire altri detenuti è riuscito a superarlo, qui avrebbe voluto oltrepassare anche l’ulteriore cancello di sbarramento ma il tentativo non è andato a buon fine grazie all’intervento dell’agente di polizia penitenziaria che nel fermarlo purtroppo è stato preso a schiaffi e pugni.

Successivamente un detenuto ubicato presso la sezione protetti-promiscua è riuscito ad arrivare liberamente davanti all’ufficio del Comandante del Reparto e si è seduto lì davanti in segno di protesta. Oramai da diverso tempo viene denunciata la precaria situazione penitenziaria della Campania, che si caratterizza per atti particolarmente violenti contro i poliziotti penitenziari e dall’assenza di provvedimenti contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze”.

“Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno”, conclude Capece, che informerà i vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sul “mancato auspicato miglioramento delle condizioni di lavoro del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso gli istituti penitenziari della Campania, per larga parte accomunati da gravissime criticità: una importante carenza di personale; il costante verificarsi di eventi critici, nella maggior parte dei casi aggressioni nei confronti di personale; l’introduzione di oggetti e materiali non consentiti (droga, telefonini; etc.); l’assenza di medici e la precarietà di quelli presenti, la maggior parte ha, infatti, un contratto a tempo determinato di soli pochi mesi.