Mostra per il bicentenario della nascita del pittore avellinese Cesare Uva

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Il Centro di ricerca “Basilio Orga” e l’Archivio Cesare Uva presentano la straordinaria mostra “L’arte di Cesare Uva nei paesaggi marini” in occasione del bicentenario della nascita del rinomato pittore romantico avellinese Cesare Uva (1824-1886).

L’evento si terrà presso il Circolo della Stampa, ad Avellino, a partire da domani, domenica 11 febbraio e fino a martedì 13 febbraio, con orari di apertura dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:00.
Si tratta del primo evento culturale per celebrare il Bicentenario della nascita del pittore Cesare Uva.
La mostra sarà realizzata in collaborazione con il Circolo Culturale “Francesco Solimena”, l’Archivio dei pittori irpini del Diciannovesimo secolo, il Comitato per la tutela dei pittori irpini dell’Ottocento, In Arte Libertas e l’Associazione Culturale “ACO”.

La mostra esplorerà l’affascinante mondo artistico di Cesare Uva (1824-1886) attraverso i paesaggi marini che mostrano la sua adesione alla pittura romantica dell’Ottocento napoletano. L’evento espositivo offrirà al pubblico un’opportunità unica di immergersi nell’arte di questo straordinario pittore avellinese.

La mostra sarà resa possibile grazie alla collaborazione con diverse organizzazioni culturali, tra cui il Centro di ricerca “Basilio Orga”, l’Archivio Cesare Uva, il Circolo Culturale “Francesco Solimena”, l’Archivio dei pittori irpini del Diciannovesimo secolo, il Comitato per la tutela dei pittori irpini dell’Ottocento, In Arte Libertas e l’Associazione Culturale “ACO”. Questa collaborazione riflette l’impegno condiviso per preservare e promuovere il patrimonio artistico della presente sul territorio irpino e campano.
Gli organizzatori invitano il pubblico ad approfittare di questa straordinaria opportunità per esplorare l’eredità artistica di Cesare Uva; è possibile prenotare la visita mandando una mail a centrodiricerca.b.orga@gmail.com .

Ideatore e Curatore della mostra: Stefano Orga; Direttore Artistico: Michela Femina; Progetto dell’Allestimento: Fulvio Orga.

Biografia di Cesare Uva:
Cesare Uva, nacque ad Avellino l’undici novembre 1824 da Lucia D’Argenio (1800-1877) e Mariano (1794-1860), un pittore decoratore che lo spronò ad interessarsi all’arte pittorica. La famiglia era di condizioni economiche modeste. Esordì a livello locale presso la Mostra d’arte Irpina del 1848 che si tenne ad Avellino, ove propose il dipinto Albero invecchiato (1848).

Ad Avellino il pittore entrò in contatto con Enrico Capozzi (1820-1890), suo lontano parente paterno, che successivamente divenne un suo mecenate. All’età di circa ventisei anni si trasferì a Napoli ove poté frequentare il Regio Istituto di Belle Arti di Napoli, qui seguì le lezioni, prima di Costanzo Angelini (1760-1853), dal 1853 quelle di Giuseppe Mancinelli (1813-1875), ed in fine studiò con Gabriele Smargiassi (1798-1882), che lo influenzò notevolmente verso la Pittura romantica, tanto che Cesare Uva fondò la Scuola romantica avellinese nella sua bottega, impartendo lezioni di disegno e di pittura.
Fu invitato alla “Biennale Borbonica di Belle Arti” del 1855, presso il Museo, ove presentò il dipinto ad olio Veduta di Avellino con ponte.

Dopo gli studi partenopei ad Avellino aggiornò la bottega paterna verso le istanze della Pittura romantica, tanto da fondare la Scuola Romantica Avellinese.
Dal 1858 le sue opere furono molto apprezzate dall’aristocrazia napoletana, in quanto i suoi lavori furono molto graditi da Ferdinando II di Borbone (1810-1859).
La sua famiglia nei primi mesi del 1859 si trasferì definitivamente a Napoli. Qui si sposò con Antonietta Andreani. Partecipò anche alle esposizioni d’arte della “Promotrice di Belle Arti Salvator Rosa” di Napoli dal 1862 al 1877.

Nel 1877 restaurò il Teatro comunale di Avellino. Nel 1879 aprì una bottega d’arte con il pittore avellinese Giovanni Battista (1858-1925) in Via Riviera di Chiaia al n° 266.
Negli anni ottanta del Diciannovesimo secolo ottenne la Croce di cavaliere della Santa Sede da Papa Leone XIII (1810-1903), per meriti artistici, grazie alla segnalazione dell’Abate di Montevergine Dom Guglielmo De Cesare (1812-1884).
All’“Esposizione Nazionale di Belle Arti” di Roma del 1883 inviò le tempere Foresta in primavera e Ritorno dalla festa al tramonto. Si spense a Napoli, sua città adottiva il 16 febbraio 1886.