Sabato 27 gennaio, nuovo appuntamento con Rivoluzione Familiare

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Sabato 27 gennaio, alle ore 17:00, presso la chiesa del Carmine, nei pressi del Comune di Avellino, si terrà un nuovo appuntamento con “Rivoluzione Familiare”, la campagna di sensibilizzazione ideata dall’associazione Apple Pie Lgbt+ Avellino Associazione Aderente Arcigay per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza del riconoscimento della possibilità di adottare sia a single che a coppie unite civilmente, al di là del loro orientamento.

Si tratta dell’iniziativa nata ad Avellino nel 2021 e che, per la prima volta a livello nazionale, si pone come obiettivo concreto quello di spingere alla modifica della Legge 184/1983, così da estendere la possibilità di adottare anche alle coppie unite civilmente e alle persone single.

Tanti e variegati gli ospiti che prenderanno parte all’incontro, tutti uniti dalla
consapevolezza che «l’unica famiglia è quella felice», così come recita lo slogan di
“Rivoluzione Familiare”.

A moderare la serata sarà Natascia Maesi, presidente nazionale di Arcigay, a riconferma dell’ampia prospettiva della campagna di promozione sociale lanciata nell’Avellinese e che non ha confini territoriali.

L’evento si aprirà con i saluti istituzionali di Laura Nargi, Vicesindaco di Avellino.

Interverranno: Christian Coduto, Presidente Apple Pie, Miguel Coraggio, Legale Rivoluzione Familiare, Carmela Smaldone, Presidente Agedo Napoli, Salvatore Mauriello, Dirigente di comunità e Don Vitaliano della Sala.

Per l’occasione, inoltre, ci saranno le testimonianze di alcune famiglie arcobaleno, che racconteranno la propria esperienza personale. Allo stesso tempo, il pubblico avrà la possibilità di dialogare con i presenti, attraverso osservazioni e domande, così da dare vita a un costruttivo e libero confronto.

«Siamo estremamente emozionati e orgogliosi – affermano i responsabili di “Rivoluzione Familiare”, Antonio De Padova e Antonietta Bavaro – per il cammino che stiamo portando avanti, perché siamo consapevoli del fatto che una campagna del genere in Italia non era mai stata realizzata e, perciò, dei cambiamenti, per l’appunto rivoluzionari, che la nostra battaglia per i diritti potrebbe avere nella vita di tantissime persone». E continuano: «La legge che attualmente regola le adozioni in Italia è stata emanata oltre 40 anni fa e nel tempo non si è mai evoluta. Viviamo perciò in una situazione paradossale, per la quale la norma non corrisponde all’effettiva realtà del Paese.

Al contrario, infatti, la nostra società è ormai più che pronta al cambiamento, a un’evoluzione che si basa su un unico principio, quello dell’amore, che non ha distinzioni di sesso e di identità. Auspichiamo, perciò, che la politica nazionale stessa se ne renda conto, non restando sorda alle nostre istante.

Basta guardarsi intorno – aggiungono – per scoprire che in molti Paesi che ci circondano l’adozione alle coppie unite civilmente e ai single è stata garantita già da decenni. E se ciò non bastasse, va sottolineato che sono numerosi gli studi scientifici che dimostrano come i bambini cresciuti in famiglie arcobaleno non differiscano in nulla rispetto agli altri vissuti con una figura femminile e una maschile. Si è capito, cioè, che a contare davvero sullo sviluppo è la qualità della vita, e quindi l’amore ricevuto.

Pensiamo, ad esempio, a quei minori che vivono in comunità. Se chiedessimo a uno di loro di scegliere tra la vita in una casa famiglia e l’essere amati da due uomini o da due donne, sicuramente quel bambino risponderebbe con molta semplicità “io voglio essere amato”».