Omicidio Grottaminarda. Diffusi video shock visti anche dal figlio della vittima

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«Purtroppo mio figlio ha visto sia il video che la foto di suo padre morto per terra. Non lo crede, sperando che suo padre ancora vivo. Sono senza parole, senza forza e non capisco più niente».

Lo scrive in un commento sulla pagina Facebook di Irpinia News l’ex moglie di Ivan Kantsedal, l’uomo di origini ucraine ucciso a colpi di Revolver da Angelo Girolamo, sabato sera su Corso Vittorio Veneto davanti a tante persone.

Qualcuna di quelle persone non ha resistito dal filmare e divulgare video che ritraggono l’uomo sanguinante a terra con la pistola accanto. Questo ha provocato grande indignazione tra i cittadini di Grottaminarda, già impressionati ed increduli per un fatto di sangue come questo in una cittadina tranquilla, in mezzo alla gente, con il rischio che qualcuna delle persone o bambini presenti per una passeggiata o per una pizza potesse rimanere ferita o uccisa da uno dei colpi vaganti. Ma si è verificato anche che il figlio 14enne della persona ammazzata abbia visto il video con la terribile scena del papà sanguinante.

I commenti sui social sono tutti sulla stessa linea d’onda, sconcerto e condanna per quanto accaduto, preoccupazione per la deriva umana, per la facilità con cui si impugna una pistola, per la facilità con cui si diffonde il video di una persona a terra in fin di vita.

«Tutti con i telefoni a riprendere un ragazzo giovane agonizzante a terra senza prestare soccorso – siete una vergogna – scrive Erika Fierro, volontaria Anpas – Nessun rispetto per la famiglia dell’altro ragazzo che sicuramente in questo momento si trova nello sconforto totale. Ma addu stamm? Siete davvero lo schifo della società».

«Sono davvero disgustata dalle immagini che hanno avuto il coraggio di riprendere e postare sui social – aggiunge Carmela Fornuto altra volontaria Anpas – Umanità e rispetto zero assoluto. Credo non ci sia aggettivo per esprimere a che bassezze arriva certa gente. Dire che fa schifo è un complimento! Ma non hanno pensato che in quel momento poteva essere coinvolto anche un loro familiare?».

«Questa società oramai è in coma- afferma Mario Alpino, grottese trasferitosi a Bologna – Evidentemente Grottaminarda sabato sera è stata sotto l’occhio freddo e cinico del “grande fratello”, dove tutto è teatro».

«Vogliamo parlare di chi ha fatto un articolo da voltastomaco inquadrando la salma? – aggiunge la sociologa Mercedes Russo – Questa è la fine del mondo. Disumanizzazione».

Sì, perchè qualche rappresentate della stampa ha utilizzato uno di quei video per il proprio servizio, poi, dopo una serie di contestazioni lo ha tagliato.

Noi di Irpinia News, pur presenti sul posto sin dai primi momenti dell’accaduto ci siamo ben guardati dal fare riprese crude e pur venendo in possesso di quei video, così come molte altre testate giornalistiche, ci siamo ben guardati dall’utilizzarli. Così come abbiamo evitato di mettere subito i nomi delle persone coinvolte per dare il tempo a parenti ed amici di apprendere la notizia nel modo giusto. Esiste una deontologia professionale, così come per ciascun cittadino dovrebbe esistere il senso dell’opportunità ed il rispetto per le persone.

Invece la deriva dei social sta portando a questo, a spettacolarizzare anche il dolore e la morte.