Alleanze, scarcerazioni e clan indeboliti dai blitz: la mappa della Dia della camorra in Irpinia

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Una situazione immutata rispetto al semestre precedente e condizionata nelle dinamiche anche con i collegamenti alle realtà criminali vicine. E’ quanto emerge dalla “fotografia” scattata dalla Direzione Investigativa Antimafia per il secondo semestre del 2022, depositata nei giorni scorsi al Parlamento.

L’Irpinia è al centro del pendolarismo criminale dalla provincia di Foggia, ormai accertato anche dalle operazioni dei Carabinieri di Avellino lo scorso luglio e dal conflitto a fuoco avvenuto nell’ottobre 2022 a Cesinali, tutte relative ad assalti a bancomat e uffici postali.

Ad Avellino e nei territori dei comuni limitrofi non si registrano significativi mutamenti rispetto al semestre precedente. Nell’area permarrebbero attivi il clan NUOVO PARTENIO, evoluzione dello storico clan GENOVESE e già colpito da numerose operazioni che ne hanno
significativamente ridimensionato l’assetto.

Nel Vallo di Lauro, sarebbero presenti i clan CAVA e GRAZIANO i cui capi storici sono recentemente deceduti per cause naturali. I due sodalizi, in storica contrapposizione, sono stati protagonisti in passato di sanguinosi scontri che hanno coinvolto anche le donne. La famiglia CAVA, originaria di Quindici (AV), sarebbe attualmente rappresentata dai familiari
del defunto capo storico e da alcuni sodali. In tale contesto, rileva anche la scarcerazione di un esponente apicale avvenuta lo scorso 14 novembre 2022, per avvenuta revoca della misura cautelare a suo tempo disposta. Il clan GRAZIANO, anch’esso originario di Quindici , risulta fortemente indebolito in ragione della recente scomparsa del suo capo storico e del perdurante stato di detenzione dei suoi prossimi congiunti.

San Martino Valle Caudina è il Comune di origine del clan PAGNOZZI, citato nell’ambito del paragrafo relativo alla provincia di Benevento, che rimane unico e incontrastato protagonista, rappresentato da taluni esponenti ancora liberi e altri numerosi affiliati, con interessi illeciti che si propagano anche nelle provincie di Benevento, Caserta e nel Lazio.
Con riferimento ai territori del Vallo di Lauro e della limitrofa area dell’agro nolano, si richiama l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita il 3 novembre 2022 dalla DIA e dai Carabinieri a carico di 25 persone, alcune delle quali ritenute esponenti del clan SANGERMANO operante nell’agro nolano, accusate di associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza, autoriciclaggio, nonché porto e detenzione illegale di armi comuni da sparo, quest’ultimi reati aggravati dalle finalità e modalità mafiose. Tra gli arrestati figuravano soggetti riconducibili alla criminalità organizzata irpina e, in particolare, al clan CAVA.

Riguardo, infine, al Comune di Pratola Serra, il cui scioglimento era stato prorogato di ulteriori sei mesi con D.P.R. del 28 febbraio 2022 ai sensi dell’art. 143 del TUEL, si segnala l’insediamento della nuova amministrazione comunale in ragione degli esiti delle consultazioni elettorali convocate lo scorso 27 novembre 2022.

Particolare riferimento anche alle dinamiche di “assalto” al territorio della criminalità pugliese. Due i passaggi, quello emerso nella vicenda avvenuta a Cesinali lo scorso ottobre e la misura cautelare ottenuta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino per colpi messi a segno in Alta Irpinia con la tecnica della “marmotta”. In riferimento alla sparatoria di Cesinali è emerso un collante tra criminalità di varie province pugliesi: “Questo pragmatismo le ha permesso di diversificare le attività illecite e di specializzarsi negli assalti ai portavalori ed ai caveaux al punto da costituire un qualificato punto di riferimento anche per le altre matrici mafiose nazionali. Proprio in tale “specialità”, tra l’altro, sembrerebbe realizzarsi un sistema di collaborazione della malavita cerignolana con le batterie della società foggiana quale quella che, nel semestre in esame, ha interessato la consorteria MORETTI-PELLEGRINO-LANZA”.

Infine per quanto riguarda la zona di Orta Nuova e Stornara si legge che: ” taluni gruppi predatori, connotati da diffuso pendolarismo, dediti prioritariamente ai cd. assalti ai bancomat come documentato nell’ordinanza di custodia cautelare eseguita, il 19 luglio 2022 dai Carabinieri, a carico di 3 imputati di reati contro il patrimonio e detenzione di armi ed esplosivi.