Omicidio Bembo, Iannuzzi e Sciarillo finiscono agli arresti domiciliari

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Arresti domiciliari con braccialetto elettronico. A distanza di quasi sette mesi dell’omicidio di Roberto Bembo, il ventunenne di Mercogliano deceduto dopo 10 giorni di agonia a causa dei fendenti rimediati al culmine di una lite nella mattinata di Capodanno, arriva l’attenuazione della misura cautelare nei confronti dei due presunti autori del delitto, accusati di omicidio volontario aggravato. Niko Iannuzzi, classe 91, autore materiale del ferimento mortale e Sciarillo Luca, classe 94, anche lui concorrente nella lite e nel delitto. Entrambi erano reclusi nel carcere di Bellizzi Irpino dal 3 gennaio. Tutti sono difesi dal penalista Gaetano Aufiero. Indagato il fratello di Luca Sciarrillo, Daniele.

Il Gip del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone ha accolto l’istanza presentata dal legale dei due presunti autori del reato, il penalista Gaetano Aufiero, che alla luce di una serie di elementi, anche relativi alla compromissione del diritto degli indagati alla difesa, aveva sollecitato una misura meno afflittiva, accolta da parte del Gip. In mano agli inquirenti e ai magistrati di Procura e Tribunale, del resto, ci sono anche gli ulteriori accertamenti eseguiti dalla Squadra Mobile di Avellino nell’ambito dell’inchiesta che non è stata ancora chiusa (si attende infatti il deposito della consulenza medico legale eseguita sulla salma del ventunenne). Da registrare il parere contrario all’istanza di attenuazione da parte della Procura di Avellino.