“Nuove leve” nella Valle Caudina nonostante i due attentati di febbraio non siano direttamente riconducibili a fatti di camorra, equilibri criminali tutti da decifrare nel Vallo di Lauro (dove però nel secondo semestre ci sono stati effetti dal blitz eseguito da Carabinieri e Dia contro il clan Sangermano, ma non è stato ancora menzionato in questa relazione) dove si registrano però perdite di figure apicali in entrambi i clan ancora operativi, i Cava e i Graziano e presenza nella città capoluogo del Nuovo Clan Partenio.
Questa la fotografia dei primi sei mesi del 2022 che gli analisti della Direzione Investigativa Antimafia hanno messo nero su bianco nella Relazione inviata al Parlamento.
ECCOLA NEL DETTAGLIO:
Il panorama criminale irpino, in ragione della particolare posizione geografica, si caratterizza per le alleanze tra le organizzazioni locali e i sodalizi camorristici originari delle province limitrofe. Le aree di maggior interesse dal punto di vista della presenza della criminalità organizzata restano la città di Avellino, il Vallo di Lauro al confine con Nola (NA) e la Valle Caudina a ridosso della provincia di Benevento.
Ad Avellino e nei territori dei Comuni immediatamente confinanti permane il controllo del clan NUOVO PARTENIO, evoluzione del vecchio clan GENOVESE, già colpito negli scorsi anni da diverse operazioni menzionate nel precedente semestre e che ne hanno indebolito l’assetto.
Nel Vallo di Lauro operano i gruppi antagonisti CAVA e GRAZIANO con proiezioni, rispettivamente, nell’agro nolano (NA) e nell’alta Valle dell’Irno ai confini con Salerno. Negli anni, la morte di alcuni esponenti apicali e molteplici attività investigative hanno fiaccato la famiglia CAVA. Anche il clan GRAZIANO ha recentemente registrato la perdita di alcune figure apicali e, pertanto, non si escludono possibili involuzioni nella ricerca di nuovi equilibri nel territorio laurese.
La Valle Caudina si estende tra le province di Avellino e Benevento e le risultanze investigative sinora acquisite avrebbero attestato la presenza in quel territorio del clan PAGNOZZI, i cui storici esponenti di vertice risultano deceduti o detenuti lasciando spazio a figure familiari con minore carisma criminale. L’organizzazione avrebbe gradualmente esteso la propria influenza anche nella Capitale stringendo alleanze con soggetti organici ad articolazioni romane di clan camorristici, in specie, con il clan SENESE diretta espressione dei citati MOCCIA. Nel territorio di origine, lo scorso 11 febbraio 2022, un noto esponente del clan PAGNOZZI e un suo accompagnatore sono stati attinti da alcuni colpi di arma da fuoco esplosi da un pregiudicato di origini salernitane, riportando lievi ferite. Il fratello di quest’ultimo, 1’8 settembre del 2020, si era reso responsabile dell’omicidio di un altro esponente di spicco del clan PAGNOZZI. I due distinti episodi avvenuti a San Martino Valle Caudina (AV), secondo le informazioni attualmente in possesso degli inquirenti non riconducibili ad ambiti mafiosi, farebbero propendere verso un minor controllo del territorio da parte del clan. Il 19 febbraio 2022, la zona è stata teatro di un ulteriore agguato mortale a colpi di arma da fuoco in cui è rimasto vittima il gestore di un locale circolo ricreativo ed il cui autore risulterebbe un giovane pregiudicato dell’area, asseritamente spinto da motivi non ascrivibili alla criminalità organizzata. Non si esclude tuttavia che la gravità degli episodi delittuosi possa essere riconducibile ad una escalation avviata dalle cd. “nuove leve” al fine di monopolizzare lo spaccio di stupefacenti nella Valle Caudina.
Da ultimo, in territorio irpino si segnala la proroga, per ulteriori sei mesi a decorrere dal 28 febbraio 2022, del commissariamento del Comune di Pratola Serra, sciolto per infiltrazione camorristica nell’ottobre del 2020.