Il cuore di Gianni Minà ha smesso di battere dopo una breve malattia

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Il giornalista e conduttore che ha contribuito a scrivere la storia della televisione italiana, Gianni Minà, si è spento all’età di 84 anni. Aveva problemi cardiaci. La notizia è stata data sulle sue pagine social.
«Ci ha lasciato dopo una breve malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità».

Indimenticabili le interviste alle leggende dello sport e poi a Fidel Castro, ai Beatles, allo scrittore Garcia Marquez. L’amicizia con Troisi e Diego Armando Maradona.

Nato a Torino, iniziò la carriera da giornalista nel 1959 a «Tuttosport», mentre l’anno successivo debuttò in Rai collaborando alla realizzazione dei servizi sportivi sui Giochi Olimpici di Roma (1960). Approdato a «Sprint», rotocalco sportivo diretto da Maurizio Barendson, a partire dal 1965 si occupò di documentari e inchieste per numerosi programmi, tra cui «Tv7», «AZ, un fatto come e perché», «Dribbling», «Odeon. Tutto quanto fa spettacolo» e «Gulliver».

Con Renzo Arbore e Maurizio Barendson fondò «L’altra domenica», e nel 1976 venne assunto al «Tg2» diretto da Andrea Barbato. Nel 1981 vinse il «Premio Saint Vincent» in qualità di miglior giornalista televisivo dell’anno. Dopo aver collaborato con Giovanni Minoli a «Mixer», debuttò come conduttore di «Blitz», programma di Raidue di cui fu anche autore, accogliendo ospiti come Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Jane Fonda, Enzo Ferrari e Gabriel Garcia Marquez.