“Sanità irpina in condizioni scandalose”. E’ l’allarme dell’associazione Metapolitica Primavera Meridionale. Sabino Morano, insieme al professore Sergio Barile, ha denunciato in conferenza stampa l’origine di una serie di disservizi legati a precise scelte gestionali e annunciato azioni politiche che comprenderanno il ricorso a interrogazioni parlamentari e all’organizzazione di una manifestazione di protesta nelle prossime settimane.
“Se la situazione degli ospedali continua ad essere per molti versi emergenziale – spiega Morano -, la drammatica denuncia di Arianna, l’insegnante di Mercogliano affetta da sclerosi multipla a cui l’Asl nega le fisioterapie da un anno, racconta un’altra vicenda di ordinaria assurdità. Dinanzi alla gravità di una così dolorosa denuncia – continua -, non è possibile rimanere indifferenti e non sostenere con fermezza il grido di allarme lanciato dall’insegnante di Mercogliano, a cui la città di Avellino risponde imperturbabilmente con il suo assordante silenzio.
A nulla sono valsi l’indignazione ed i numerosi appelli del Commissario Straordinario dell’A.I.A.S. di Avellino per l’impassibilità più volte dimostrata da Regione ed ASL nei confronti delle richieste inevase di servizi alla salute da parte di disabili gravi, che rivendicano il loro diritto alle cure ed alla continuità assistenziale nel pieno rispetto dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza).
A nulla sono valse le interrogazioni dell’A.I.A.S. sulle cause della mancata ottemperanza di una sentenza del TAR di Salerno che ribadisce, in maniera chiara ed esaustiva, la significatività dello storico centro di riabilitazione di Avellino di via Morelli e Silvati.
Una struttura così importante a sostegno dei bisogni di salute di una moltitudine di disabili gravi, per lo più minori, che conterrebbe il dispendioso fenomeno della migrazione sanitaria e che restituirebbe opportunità lavorative a numerosi professionisti della riabilitazione.
Non è vero, infatti, che sul territorio si registra carenza di professionisti della riabilitazione, così come non è vero che la città di Avellino è priva di centri e strutture sanitarie di riabilitazione.
Il personale qualificato c’è così come esiste il centro AIAS di Avellino, la cui riapertura non graverebbe affatto sulle economie regionali in quanto già annoverato tra le strutture accreditate e convenzionate prima della sua chiusura.
Allo stato attuale, la Regione Campania e l’ASL di Avellino avrebbero dovuto ottemperare alla sentenza del TAR di Salerno dello scorso 26.08.2022 – che ha accolto il ricorso presentato dall’A.I.A.S. di Avellino – e prendere atto della vigenza dell’accreditamento del Centro A.I.A.S., di straordinaria importanza per la città di Avellino e per l’intero territorio irpino, assolutamente bisognoso di servizi riabilitativi per la presenza di numerosissimi disabili gravi (oltre 400 prima della chiusura del centro), molti dei quali in età evolutiva, oltre che di sostegno per i loro familiari.
Una deplorevole vicenda quella di Arianna, quindi, animata da una condotta omissiva e lesiva dei diritti umani, che mortifica la dignità dei disabili, dei loro familiari oltre che della lunga e pregevole tradizione medico-riabilitativa vantata dall’A.I.A.S. Nazionale e dalla storica sezione di Avellino” conclude Morano.