Clan Partenio, Giordano si difende in aula: le accuse contro di me? Un complotto

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MONTEFORTE IRPINO- “Compa’, la regina delle aste si vuole prendere il Pagliarone”. E’ quello che il suo ex socio Gennaro Pascale avrebbe confidato una sera del 2017 a Costantino Giordano, il primo cittadino di Monteforte Irpino, che ieri ha deciso di rispondere alle domande del difensore di Nicola Galdieri, l’avvocato Gaetano Aufiero, nell’ ambito del processo ai presunti capi e partecipi del Nuovo Clan Partenio, davanti al Tribunale Collegiale di Avellino presieduto da Gian Piero Scarlato. Giordano, indagato in un procedimento connesso per la vicenda legata all’ asta del Pagliarone e assistito in aula dal penalista Gerardo Di Martino, ha deciso di rispondere alle domande del difensore e al controesame della pm antimafia Simona Rossi. Un lungo esame andato avanti per circa tre ore. A partire proprio dalla vicenda chiave per cui Giordano e’ finito nel mirino della Dda di Napoli e dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, quella dell’aggiudicazione del locale Pagliarone. Come e’ noto, infatti, Livia Forte lo ha accusato di averla   bloccata nel tentativo di aggiudicarsi il bene all’asta, facendo intervenire proprio Nicola Galdieri. Poi si sono aggiunte le dichiarazioni dell’ ex socio di Giordano nella Monteforte Srl, la societa’ che si era aggiudicata all’ asta il locale, per cui e’ intervenuta l’iscrizione dello stesso nel registro degli indagati.

L’ASTA DEL PAGLIARONE

Giordano e Pascale dal 2015 insieme ad un terzo socio ottengono la gestione del locale. Sarebbe stato lo stesso Giordano a sollecitarne l’ingresso. Quello giunto dopo due mesi di controllo. “Avevamo sostenuto ingenti spese, circa 500 mila euro e abbiamo deciso di partecipare all’ a sta per aggiudicarci il locale”. E si torna alla frase di Pascale sull’interessamento della “regina delle aste”.  ” Gennaro Pascale andava tutte le sere da Forte Livia per ricevere gli ordini di bibite e forniture di ristoranti, per conto di Perrella. Quando mi disse dell’interessamento della Forte gli risposi: Partecipiamo come lei e facciamo l’ offerta e vediamo chi vince”. Qualche giorno dopo torno’ sull’argomento: “Si sta convincendo ma ci vuole un regalo”. E in questo caso gli dissi: “Risposi che il regalo non lo faccio a nessuno” . Infine mi disse : “Vabbe’  si e’ convinta e vuole  parlare con te”. A quel punto Giordano racconta di essere andato presso il ristorante Its Ok: “Sono andato da  solo. La Forte mi disse: ci togliamo di mezzo ma se serve qualcosa a Monteforte ti devi mettere a disposizione”. Anche in questo caso Giordano gli aveva ricordato: “Se sono cose legali non ci sono problemi”. Incalzato dalla pm antimafia Rossi sulla modalita’ in cui era avvenuto questo interessamento, Giordano ha chiarito che sarebbe stato Pascale a rivolgersi alla Forte e non viceversa. “Era stato lui a chiedergli di questa cosa a Livia Forte”. Anche perche’ raccontera’ a preciso chiarimento sollecitato dall’avvocato Aufiero, aveva assunto l’iniziativa perche’ aveva sentore che la Forte si stesse interessando all’asta. Nessun coinvolgimento nella vicenda, come raccontato in aula alle precise domande di parte, ne’ di Galdieri ne’ di Armando Aprile.

LA GUERRA TRA EX SOCI

Quello che e’ emerso dall’esame e’ lo scontro che ha portato prima alla rottura della societa’ tra Giordano e il suo ex socio Pascale e infine alle minacce e ad un vero e proprio “complotto” per cui il sindaco sarebbe finito nel mirino. Le foto del saluto con Galdieri che ha visto pubbljcafo Mi avevano detto che girava questa foto. A partire da un fatto recentissimo e denunciato in aula da Giordano. Ieri mattina, mentre si stava recando in Municipio per presiedere ad un matrimonio, il sindaco sarebbe stato fatto oggetto di una minaccia da parte del suo ex socio, che avrebbe mimato una pistola dall’interno dell’auto. Ed e’ stato sempre lo stesso Giordano a raccontare un altro episodio chiave ddlla rottura. Una lite verbale avvenuta nello stesso locale con Pascale nel corso di una festa. “Era in corso una cerimonia, lui e’ venuto con un aria prepotente e come se gli desse fastidio che ero la’.” Tu devi chiuderti la bocca perche’ parli male di me” gli ho detto. Lui ha fatto girare la. foto con il saluto a Nicola sul telefonino di un sacco di persone e andava dicendo in giro che voleva buttarmi sotto con la macchina”.

La foto del saluto con Galdieri di cui hanno parlato i giornali. La stessa foto che era stata divulgata? Gli viene chiesto dalla difesa di Galdieri, non aveva riferito di non averla vista solo in occasione della pubblicazione sulla stampa? “Non l’ho vista io. L’ha vista un mio assessore, Lia Vitale, che mi riferi’ di una foto che circolava nella quale c’ero io e una persona che ci abbracciavamo. Ho supposto che sia la stessa. Prima delle amministrative del 2021 ha chiamato qualche mio asessore e avvicinato anche loro familiari per dire:  con chi ti candidi, tanto lo arrestano. Questo sia all’assessore Giulia Valentino che a Lia Vitale.

IL RAPPORTO CON GALDIERI

Un rapporto con Galdieri Nicola che Giordano non ha negato, chiarendo pure che nell’occasione dell’abbraccio immortalato dai frames video contenuti nell’informativa dei Carabinieri del Nucleo Investigativo non aveva assolutamente parlato dell’asta. “Sono stato una sola volta a casa di Nicola Galdieri, non so indicare la data precisa ma sicuramente prima della pandemia, perche’ aveva dei cani corsi e mio figlio ne voleva prendere uno. Alla fine erano tutti stati gia’ impegnati e non ce lo diede, ci sono rimasto un po male. Quando veniva al ristorante pagava regolarmente, anzi i camerieri mi dicevano che era un signore, perche’ lasciava sempre laute mance”. Diverso il rapporto con il fratello dei Galdieri, l’avvocato Alfio (estraneo alle contestazioni e mai coinvolto in vicende criminali): “Con Alfio c’e’ un’amicizia fraterna, ci frequentiamo e ci vediamo con le nostre famiglie almeno ogni quindici giorni” ha raccontato Giordano: “lui mi segue da anni le pratiche automobilistiche e non si e’ mai interessato di aste, tantomeno quella del Pagliarone. Fu proprio Pascale a chiedermi di intercedere con lui per una denuncia tra la moglie e un’altra sua familiare, cosa avvenuta con la remissione della querela”. Lo stesso Giordano ha anche annunciato di aver querelato sia Livia Forte che alcuni organi di stampa per le accuse ricevute nei verbali resi alla Dda di Napoli nell’ambito del parallelo procedimento sulle aste