VIDEO/Tajani ad Avellino alla nuova sede di Forza Italia: “Candidati irpini espressione del territorio. Noi unica vera forza di centro”

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“Vedo che c’è tanta gente che ha voglia di partecipare, di dire la sua, di creare un’alternativa”, così il vicepresidente e coordinatore unico nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ad Avellino per l’inaugurazione della nuova sede del partito.

Questa sera insieme a tutti i candidati irpini alle prossime elezioni sia per la Camera che per il Senato, al taglio del nastro in corso Vittorio Emanuele, Tajani ha dichiarato: “Questa regione vuole partecipare al successo del centro destra, del rafforzamento dell’area moderata, cristiana, liberale. Raccogliamo l’eredità della Democrazia Cristiana che ha svolto un ruolo importantissimo. Noi siamo il partito popolare europeo in Italia e intendiamo svolgere questo ruolo di raccolta delle radici per proiettare i nostri valori verso il futuro. Siamo l’unica forza di centro, voti ad altre pseudo forze di centro saranno sprecati perché andranno a sostenere la sinistra come hanno sempre fatto”.

Lavorare su proposte concrete senza fare polemiche con gli avversari. Il vicepresidente ha sottolineato: “Abbiamo candidati che sono espressione del territorio e vogliamo che le aree interne siano sviluppate e non abbandonate. Vogliamo che la città di Avellino sia collegata all’Alta Velocità. Il Sud non può essere considerato la locomotiva di un treno guidato dal nord”.

Sul governo della Regione: “Diamo un giudizio negativo. Dobbiamo scegliere il governo dell’Italia di domani, noi ci presentiamo con una visione del nostro Paese per i prossimi cinque anni che punta sull’abbattimento della pressione fiscale, sulla difesa del potere d’acquisto di stipendi e pensioni, sull’aumento del sostegno da dare a chi realmente ne ha bisogno. Il Rdc – ha specificato – era un principio giusto, ma purtroppo sono stati dati soldi anche a chi non ne aveva diritto. Noi invece vogliamo che solo chi non è in grado di lavorare debba essere aiutato, le famiglie che vivono in grande povertà, ma anche aumentare le pensioni minime a 1.000 euro al mese. Stesso discorso per i disabili che non possono essere abbandonati senza assistenza”.