E’ solo l’inizio, l’obiettivo è farlo diventare un appuntamento fisso dell’Avellino Summer Fest. Il successo di questi giorni degli eventi targati amministrazione Festa, fa pensare anche al futuro e ad istituzionalizzare una rassegna che possa sopravvivere nel tempo. Questo è l’intento del sindaco e degli assessori Nargi e Luongo e di tutta la giunta, accompagnati dal direttore artistico Roberto D’Agnese. Questo è lo scopo principe di “Le Sei Notti di Venere”, festival dell’identità popolare che avrà inizio sabato prossimo, dopodomani, per protarsi fino al 26 agosto.
La location prescelta è il centro storico del capoluogo. “Il nome della kermesse prende spunto dalla statua di Venere che sarà riportata sulla facciata della Dogana. Quindi anche simbolicamente facciamo ripartire la città dal centro storico, da uno dei suoi monumenti principali insieme alla torre dell’orologio. Grande qualità e grande organizzazione, un bel segnale per la comunità perché, oltre ai concerti ed ai vari spettacoli, inseriamo un festival identitario che possa rappresentarci anche nel futuro”. Il sindaco Gianluca Festa è soddisfatto di quest’ennesimo sforzo del Comune e di questa ulteriore offerta che viene proposta ai cittadini e non solo.
“L’idea è quella di creare un festival di danze popolari – spiega D’Agnese -. In Italia ce ne sono diverse di manifestazioni del genere e sono in grado anche di smuovere 10mila persone al giorno. Nel pomeriggo, nel centro storico, si terranno seminari di danza. Poi sono previsti degli approfondimenti in serata sulle tradizioni popolari e, infine, saranno eseguite le varie danze popolari che esistono in Italia”.
Il centro storico di Avellino, dunque, sarà preso d’assalto dai suoni della “ballarella”, della tarantella calabrese e, ovviamente, della tarantella di Montemarano. Le varie danze popolari, insomma, in tutte le loro sfaccettature.