L’Unione Sindacati della Polizia Penitenziaria, dopo il No allo spostamento degli Uffici Nucleo Operativo T.P. di Avellino all’interno del muro di cinta dell’Istituto Penitenziario, richiede la verifica, in merito alla normativa vigente (D.Lgs. n. 81/2008), dei lavori di adeguamento dei locali e della mancata informativa preventiva ai sensi del vigente A.Q.N.
Di seguito il contenuto della nota con la quale l’organizzazione sindacale si rivolge al Nucleo Territoriale V.I.S.A.G. del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Campania:
“Risulterebbe che da alcuni giorni una ditta edile esterna stia realizzando lavori presso il terzo piano dell’edificio ove è collocata la caserma agenti dell’istituto penitenziario di Avellino, all’interno del muro di cinta, al fine di convertire le stanze adibite ad alloggi per il personale di Polizia trasformandoli in uffici destinati al posizionamento del Nucleo Traduzione Provinciale di Avellino.
Da quanto riferito l’attività in atto, consisterebbe nella demolizione di varie pareti e nella
realizzazione di altre, con il rifacimento di impianti elettrici ed idraulici, al fine come detto di ospitare all’interno del muro di cinta, il personale di detto Nucleo Traduzione.
Mentre dal punto di vista dell’opportunità di procedere a tale spostamento che inevitabilmente procurerebbe difficoltà operative al personale di Polizia Penitenziaria ivi impiegato (si pensi ad esempio a quale tipo di procedura dovranno sottoporsi i suoi componenti rispetto al deposito dell’arma individuale, ma anche delle dotazioni di sicurezza di cui dispone tale settore), l’USPP ha già espresso la propria netta contrarietà chiedendo un confronto urgente al Provveditore che legge per conoscenza, preme segnalare
che, da quanto riferito, che detto cantiere risulterebbe realizzato in violazione della normativa vigente ed in particolare si registrerebbe: l’assenza del previsto cartello con l’anagrafica della ditta e contenente tutti i dati relativi ai lavori del cantiere compreso gli estremi dei permessi per l’esecuzione dei lavori, le altre notizie prescritte dal regolamento edilizio, profilandosi una violazione dell’art. 44 comma 1 a del d.p.r. 380/2001, per la mancata esposizione del cartello contenente tutti gli attori dei lavori (quali ad
es. Il committente-il progettista-il responsabile-per l’esecuzione dei lavori-la ditta appaltatrice del cantiere ecc.); così pure non vi sarebbe alcuna traccia della tipologia di opere da realizzare, dell’importo delle opere da realizzare – della modalità di realizzazione – degli estremi delle autorizzazioni o permessi riguardanti le opere da eseguire-della stazione appaltante -nome ed indirizzo ne’ della ditta esecutrice dei lavori -il nome del progettista architetto-il nome del progettista delle strutture- il nome del progettista
degli impianti elettrici ed idraulici-il nome del Direttore dei lavori -la durata dei lavori – il
responsabile del procedimento.
E’ doveroso, inoltre, segnalare che il materiale di risulta (rifiuti di costruzione e demolizione), ai sensi del DLgs 116/2020, deve essere selezionato e stoccato in apposita area allestita nei pressi del cantiere , mentre il trasporto di detto materiale può essere garantito solo da coloro che sono iscritti all’albo dei gestori ambientali con relativo FIR (formulario di trasporto), mentre invece viene segnalato che il materiale da smaltire non sia separato, ma venga accumulato senza alcuna norma di sicurezza.
Pur ritenendolo un fatto scontato ci si domanda, inoltre, se prima di iniziare i lavori sia stato acquisito il certificato di idoneità statica dell’edificio, visto che si tratta di demolizione di pareti e cambiamento di destinazione d’uso.
Sembrerebbe, infine, che gli operai della ditta esecutrice dei lavori, in violazione delle più
elementari norme di sicurezza, non indossino le scarpe antinfortunistica, i caschi protettivi e gli altri dispositivi di protezione prescritti e che non esisterebbe alcuna segnaletica di sicurezza , ne’ per i lavoratori e, ancor peggio, per i passanti nell’area del cantiere a cominciare dal personale di Polizia Penitenziaria ivi in servizio.
Per tutto quanto rappresentato, si chiede una urgentissima verifica di codesto VISAG, al fine di accertare eventuali falle e possibili irregolarità nell’ affidamento dei lavori e durante l’esecuzione degli stessi e cogliendo l’occasione per ribadire la netta contrarietà dell’USPP, l’inopportunità di trasferire il Reparto di un Nucleo operativo provinciale all’interno del muro di cinta di un Istituto. Al riguardo, si sollecita una informativa ai sensi del vigente AQN, propedeutica ad un confronto con il Provveditore cui la presente è diretta per conoscenza, in quanto si tratta anche di verificare l’impatto sull’orario di lavoro che tale soluzione avrebbe”.