La Dia: “Ad Avellino scontro armato tra due gruppi criminali. In Alta Irpinia la mafia pugliese”

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Innanzitutto, una conferma: l’operatività del nuovo clan Partenio, diretta promanazione dello storico clan Genovese, ad Avellino città. La relazione della Dia, direzione investigativa antimafia riferita al primo semestre dell’anno scorso, non lascia spazio a dubbi. E’ ancora il clan Partenio a “comandare” nel capoluogo irpino.

Ma c’è un elemento in più. “Il vuoto di potere determinato dai numerosi arresti e dal lungo stato di detenzione di due fratelli ergastolani tuttora ritenuti elementi di vertice del clan, sembrerebbe all’origine di una serie di fibrillazioni e dello scontro armato tra due gruppi criminali che si contenderebbero il controllo delle attività illecite”.

In pratica, ad Avellino ci sarebbe questo “scontro” armato, uno scontro aperto, tra due gruppi criminali, due gruppi camorristici. Il riferimento dal quale la relazione parte, è “il tentato omicidio dell’agosto 2020 ai danni di un elemento in ascesa nel locale panorama criminale, il quale stava tentando “di ritagliarsi una posizione di rilievo nella gestione delle attività criminose appannaggio dei gruppi criminali
esistenti sul territorio”.

Si parla, è chiaro, dell’agguato ai danni di Francesco Liotti che ha portato, proprio pochi giorni fa, alla condanna a 14 anni di carcere nei confronti di Danilo Volzone.

“Nel provvedimento restrittivo eseguito dalla Polizia di Stato il 17 febbraio 2021 a carico del pregiudicato ritenuto responsabile del delitto l’aggravante mafiosa
è stata dunque motivata dalle modalità della condotta avendo egli agito “in pieno giorno sulla pubblica via, a volto scoperto” e soprattutto sfruttando la condizione di assoggettamento omertoso esistente sul territorio”.

Il caso Pratola Serra

Nella relazione della Dia si fa riferimento anche allo sciolgimento del consiglio comunale di Pratola Serra. “La sempre maggiore propensione dei sodalizi criminali all’infiltrazione dell’economia legale e dei contesti politico-amministrativi specie nel settore degli appalti pubblici – si legge – aveva comportato il 26 ottobre 2020 lo scioglimento del Consiglio comunale di Pratola Serra. Tale fenomeno nel semestre in esame ha trovato ulteriore riscontro anche nelle interdittive antimafia emesse dalla Prefettura di Avellino dalle quali sarebbero emersi, in qualche caso, collegamenti con la c.d. “Società foggiana”.

Le mani della criminalità pugliese sull’Alta Irpinia

“L’ingerenza della criminalità pugliese nel territorio dell’Alta Irpinia sarebbe
stata peraltro già delineata anche dall’indagine Grande Carro eseguita il 28 ottobre 2020 dai Carabinieri, con cui sarebbe stata ricostruita proprio l’attività di un gruppo criminale facentecapo ai Sinesi–Francavilla di Foggia che si sarebbero avvalsi di un personaggio del luogo, referente in territorio irpino per la batteria criminale pugliese. Il legame della delinquenza avellinese con la criminalità organizzata pugliese è stato messo in luce anche dalla relazione annuale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga pubblicata nel mese di giugno 2021”.

“Nel documento si evidenzia come la posizione strategica della provincia
che rappresenta una zona di raccordo tra Campania e Puglia potrebbe favorire frequenti alleanze tra gruppi criminali prevalentemente dediti al traffico di stupefacenti alla luce del ruolo dei sodalizi pugliesi quali hub nello smistamento della droga proveniente dai Balcani”.

I gruppi criminali più “forti” in Irpinia

La relazione della Dia prosegue: “Nella provincia di Avellino si confermerebbero quali gruppi di maggiore spessore criminale i clan Cava e Graziano quest’ultimo originario di Quindici, nonché quello dei Pagnozzi che estende la propria influenza su parte del territorio di Benevento e Caserta, nonché nella città di Roma. In particolare nella Valle di Lauro permane la contrapposizione tra i primi due clan citati i cui esponenti di vertice insieme ad affiliati di elevato spessore criminale risultano attualmente liberi, circostanza quest’ultima che potrebbe favorire il riacuirsi del confronto armatotra i due schieramenti per la supremazia sul territorio soprattutto riguardo allo spaccio di sostanze stupefacenti”.