Omicidio Gioia, la confidenza choc di Limata all’amica: “Mi ha chiesto di eliminare la sua famiglia”

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“Giovanni qualche giorno prima del delitto mi disse che doveva uccidere la famiglia di Elena. E la sera dell’omicidio, dopo aver ammazzato Aldo Gioia, mi disse che avrebbe voluto fare di più ma che non aveva potuto”. La deposizione di Selina Nanni, 18enne di Caserta, davanti alla corte d’assise del Tribunale di Avellino, dura oltre un’ora. E’ una testimone importante nell’economia del processo che si sta tenendo contro Giovanni Limata ed Elena Gioia, accusati di omicidio in concorso di Aldo Gioia con l’aggravante della premeditazione.

Limata per l’ennesima volta rinuncia a comparire in aula ma, molto probabilmente, non potrà sottrarsi il prossimo 27 aprile, quando dovrà essere ascoltato dalla Corte. Elena, invece, è presente. Le concedono di non sedersi nel solito gabbiotto riservato ai detenuti, ma accanto al suo legale, proprio davanti la mamma. Indossa un giubbotto rosso ed ascolta in silenzio tutte le fasi del dibattimento.

Selina Nanni è vestita tutta di nero e sono visibili diversi tatuaggi che ha sulle caviglie. Il suo non un è racconto fluido, ci sono diversi “non ricordo” e spesso si fa fatica a seguirla, anche perché si sente poco e male. E’ una testimonianza che si basa, in buona sostanza, sul contenuto delle chat agli atti del processo, le chat che la ragazza si è scambiata con Giovanni e l’amica di entrambi, Sara Clemente, la cui deposizione fu raccolta in aula l’udienza scorsa.

Selina innanzitutto ricostruisce i rapporti tra lei e Giovanni Limata. Un rapporto strano, quasi esclusivamente virtuale, nato nel 2015, interrottosi poi verso il 2019 e ripreso quando lei si preoccupa di alcuni status che il presunto assassino del padre della sua ex fidanzata mette su whatsapp. Sono i “famosi” stati del “famoso” conto alla rovescia di Giovanni, effettuato pochi giorni prima del delitto del Corso.

La ragazza chiede conto all’amico di quegli status. Limata dapprima le direbbe che aveva intenzione di uccidere due ragazzi. Poi, le dice la verità: “Mi ha chiesto di eliminare la sua famiglia”. E’ certamente una confidenza choc quella che Limata fa ad una delle sue migliori amiche. Una confidenza nella quale fa intuire che a chiedere di commettere il reato sia stata Elena. Il motivo? “Perché i genitori e la sorella non accettavano la loro relazione”.

Lei, Selina, non ha mai conosciuto Elena. Ma Sara Clemente sì. Anche questa amicizia nasce sui social. Sara “segue” Selina su instagram. L’amicizia prosegue poi su whatsapp. Sara è la ragazza che, insieme alla mamma Sonia Guerriero, nell’ultimo anno prima del fatto di sangue del 23 aprile dello scorso anno, ha ospitato più volte a casa sua Limata. Tra i due c’era una relazione e Sara, molto probabilmente, cerca di sapere da Selina altri dettagli sul ragazzo.

Selina, a conoscenza dei rapporti tra Sara e Giovanni, il 21 aprile dice alla ragazza quello che ha scoperto messaggiando con Limata, ovvero le sue intenzioni di uccidere la famiglia di Elena. Viene informata anche la mamma di Sara. “Glielo dissi – afferma Selina – perché loro erano le persone più vicine a Giovanni. Ma non abbiamo fatto niente, non lo abbiamo detto a nessuno, perché non lo abbiamo creduto fino in fondo capace di fare quello che ha poi fatto”.

La 18enne intuisce che è tutto vero quando, la sera dell’omicidio, Giovanni le gira un messaggio di Elena: “Papà sta dormendo”, è scritto in quel messaggio. A quel punto Selina dice a Sara e alla mamma Sonia di andare ad Avellino: “Andate a prendere Giovanni”. La ragazza realizza che il proposito omicida dell’amico, si sta per compiere. Ed aveva ragione. Purtroppo.