Pago Vallo Lauro, una casa famiglia ed un centro antiviolenza per donne vittime di soprusi nella villa del boss. Da luogo dove si ordivano progetti criminali, a luogo di rifugio per chi è costretto o è stato costretto a subire vessazioni di ogni genere.
L’amministrazione provinciale di Avellino presieduta da Rino Buonopane, il prossimo 28 febbraio presenterà la candidatura al bando dell’agenzia per la coesione territoriale nell’ambito del Pnrr – Missione 5 – Inclusione e coesione – Componente 3 – interventi speciali per la coesione territoriale, Investimento 2 – Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie.
Il progetto è ormai pronto, mancano solo gli ultimi dettagli per lanciare un messaggio molto importante in una zona delicata ma anche a tutta l’Irpinia.
Nei mesi scorsi, era sfumata l’ipotesi di realizzare nella villa bunker confiscata al defunto boss del Vallo Lauro Biagio Cava un istituto scolastico. Proprio per questo motivo, la Provincia si è messa al lavoro per intercettare i fondi del Pnrr. Ed ha operato insieme al Comune di Pago Vallo Lauro, la Prefettura di Avellino e le forze dell’ordine.
L’agenzia dei beni confiscati ha consegnato l’immobile a Palazzo Caracciolo qualche mese fa. L’amministrazione di Pago Vallo Lauro, retta dal sindaco Antonio Mercogliano, sta anch’essa adottando gli ultimi provvedimenti e la settimana prossima terrà un consiglio comunale ad hoc sull’argomento. Un nuovo corso è all’orizzonte per la villa di uno dei più temuti boss della camorra, Biagio Cava.