Il ricordo di Pasquale Campanello 29 anni dopo, la vedova: “Lo Stato non ha ancora saldato il suo debito più grande”

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L’omicidio di Pasquale Campanello 29 anni dopo. Si rinnova, come ogni anno, l’appuntamento volto a sensibilizzare le studentesse e gli studenti irpini sul tema della lotta alla criminalità organizzata e in questo caso alla Camorra.

Era l’8 febbraio del 1993 quando il Sovrintendente Capo di Polizia Penitenziaria fu massacrato a 33 anni a colpi d’arma da fuoco sotto la sua abitazione di Mercogliano per non essersi piegato alle intimidazioni.

Pasquale Campanello è stato ricordato durante l’incontro con la Consulta provinciale studentesca di Avellino dal titolo “Consultiamoci con la legalità”, a cui hanno partecipato Antonietta Oliva, vedova di Pasquale, Sandro Ruotolo, Senatore della Repubblica Italiana e Mariano Di Palma, referente regionale di “Libera”.

“La giustizia non ci ha dato una mano – confessa la vedova dell’agente della Polizia Penitenziaria -. E’ vero che abbiamo avuto il riconoscimento di vittima del dovere che ci ha dato benefici economici, ma lo Stato non ha saldato il suo debito più grande che è quello della verità, di assicurare alla giustizia chi si è macchiato dell’ignobile delitto. Questo ancora non l’ha fatto”.