L’Avellino pareggia nella insidiosa trasferta di Palermo in una gara in cui le squadre terminano la gara in dieci uomini per le espulsioni di Doda e Rizzo. I lupi ottengono il quinto risultato utile consecutivo creando tanto e sprecando altrettanto.
Nel primo tempo parte meglio il Palermo che dopo una fase di studio al 15’ minuto sugli sviluppi di calcio d’angolo i rosanero passano in vantaggio con un perfetto colpo di testa di Lancini che di testa batte Forte. Al 22’ è Fella che sfiora il raddoppio con un tiro dal limite che per fortuna dell’Avellino esce fuori. Verso la metà del tempo sale in cattedra l’Avellino sull’asse Kanoute – Di Gaudio con il dieci biancoverde che sfiora in tre occasione il goal: nelle prime due occasioni il portiere palermitano nega il pareggio e poi è il palo che nega la gioia del goal al fantasista dei lupi.
Nella ripresa Braglia inserisce Plescia che spreca subito l’occasione del pareggio: lanciato a rete e a tu per tu con il portiere calcia debolmente favorendo la parata di Pelagotti. Al 12′ il Palermo resta in dieci uomini con il difensore del Palermo Doda, già ammonito, atterra Kanoute al limite dell’area: secondo giallo e palermo in inferiorità numerica. Sulla punizione susseguente Matera sfiora il goal ma Pelagotti dice di no con un prodigioso intervento. Passano pochi minuti e anche l’Avellino resta in 10: Valente sfugge a Rizzo e s’invola verso la porta, il difensore biancoverde lo stende e l’arbitro lo manza anzitempo negli spogliatoi. Al 27′ Plescia sfiora il goal approfittando di una corta respinta di Pelagotti ma la sua conclusione finisce sul palo. Ma è lo stesso Plescia qualche minuto più tardi a conquistarsi il penalty che Tito dagli undici metri non fallisce. Non succede più nulla e le due squadre si accontentano del pari.
Per l’Avellino un buon pareggio che in classifica sale a quota 17 punti e sabato in casa affronterà alle 17,30 il Taranto e dovrà fare a meno degli squalificati Rizzo e Dossena.