Ucciso con un piede di porco, si andrà in Cassazione

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E’ stato fissato per il 21 ottobre il ricorso in Cassazione per il 29enne di Chianche, nato in Bulgaria ma adottato da una famiglia irpina, che è stato condannato a 15 anni e 20 giorni per l’omicidio volontario di un 23enne ucraino ucciso con un piede di porco il 16 dicembre del 2018. Il delitto è stato compiuto nei pressi di un bar a Bagnara, una frazione di Sant’Angelo a Cupolo.

Gli avvocati, Claudio Fusco e Stefano Pescatore, che assistono l’imputato, punto alla qualificazione della volontarietà dell’omicidio, che per la difesa sarebbe di tipo preterintenzionale. Parte di questa deduzione scaturisce dalla consulenza sulla dinamica del delitto, effettuata su disposizione del Pm. Il colpo alla testa è stato unico ed è stato sferrato dal basso verso l’alto.