Ha lasciato il carcere ed è stata affidata a una struttura specialistica di Avellino, la 36enne di Campolattaro, finita a processo con l’accusa di aver ucciso il figlio di quattro mesi nel 2019. La donna, sordomuta, è affetta da una forma psicopatologica che ha bisogno di assistenza medica specialistica, infatti era detenuta “sine titulo”, in attesa di collocazione. L’Asl di Avellino, così come richiesto dagli avvocati Matteo Longis e Michele Maselli che assistono al signora, preparerà un piano di trattamento individuale.
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