“Gallerie? Meglio l’aereo”. Inchieste Autostrade, continuano le intercettazioni shock

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“Prendiamo l’aereo per andare giù”, riferendosi allo stato dei tunnel della rete ligure. E’ solo l’ultima inquietante conversazione intercettata tra ex e attuali manager di Atlantia. Questa proprio all’indomani del crollo della volta della galleria Bertè sull’A26, avvenuta il 30 dicembre 2019, che solo per pura fortuna non ha provocato una tragedia.

La conversazione captata è stata depositata dalla Procura di Genova insieme ad altre 480 che dovranno essere poi trascritte dal perito nel corso dell’udienza stralcio davanti al Gip Angela Nutini per il crollo del Ponte Morandi. Entro 10 giorni gli inquirenti dovranno formulare i capi d’imputazione.

Sullo stato delle infrastrutture (gallerie, barriere e viadotti) della rete autostradale aveva cominciato a indagare anche l’ex Procuratore capo della Repubblica di Avellino Rosario Cantelmo, oggi in pensione. In particolare sull’A16 Napoli-Canosa, arteria dove nel 2013 si verificò una delle più gravi tragedie autostradali d’Europa e a seguito del quale è in corso a Napoli il processo di secondo grado che vede tra gli imputati l’ex amministratore delegato di Autostrade ed Atlantia Giovanni Castellucci e altri dipendenti e funzionari della società che gestisce la rete autostradale in Italia.