Giornata storica per Avellino, il consiglio comunale in blocco dichiara “guerra” all’inquinamento

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Alfredo Picariello – Giornata quasi storica per la città di Avellino, per il consiglio comunale in particolare. Oggi pomeriggio, infatti, il civico consesso del capoluogo irpino ha votato all’unanimità (27 voti favorevoli) un ordine del giorno licenziato dalla quarta commissione (Lavori pubblici, periferie, igiene e sanità, ambiente ed ecologia) presieduta da Gerardo Melillo, con il consenso anche dell’opposizione che ha presentato degli emendamenti, a loro volta approvati dalla maggioranza nel corso di una riunione dei capigruppo che si è tenuta prima dell’assise.

L’ordine del giorno – discusso poi in una seduta monotematica dedicata alla questione ambientale dopo un anno che ha visto la città di Avellino “attanagliata” dai continui sforamenti e, dunque, dallo smog – impegna l’amministrazione comunale ad una serie di azioni per il miglioramento della qualità dell’aria.

Un argomento che è stato al centro dell’attenzione della quarta commissione per diverso tempo, in modo costruttivo e proficuo, con diverse sedute alle quali sono stati invitati ed ascoltati degli stakeholders. La commissione ha terminato il proprio lavoro lo scorso 14 ottobre, quando all’unanimità dei presenti si è deciso di formalizzare l’ordine del giorno.

I consiglieri comunali della quarta (Gennaro Cesa, Carmine Di Sapio, Marietta Giordano e Costantino Preziosi, vicepresidente), sono partiti dal presupposto che “il diritto alla salute è un aspetto imprescindibile ed è compito di un’amministrazione comunale virtuosa prestare la massima attenzione sui temi ambientali che investono la qualità ed il benessere della vita dei cittadini”. Per questo motivo, “il Comune capoluogo ha il dovere di farsi promotore della salvaguardia dell’ambiente attuando, congiuntamente ai comuni limitrofi, azioni tese al raggiungimento di tale obiettivo”.

Una delle “pietre miliari” prese in considerazione è stato il disciplinare del commissario straordinario Priolo del 2018 che prevede l’adozione di azioni congiunte volte al miglioramento della qualità dell’aria nei comuni ricadenti nell’area urbana di Avellino.

L’ordine del giorno presentato ed approvato dà mandato al sindaco di Avellino, di proporre un tavolo in Prefettura con tutti gli enti preposti e firmatari del protocollo d’intesa di Priolo del 26 gennaio 2018.

Ben otto i punti messi in evidenza. Eccoli in maniera integrale.

Il primo: uniformare, a partire dal capoluogo ed esteso a tutti i comuni contermini, le modalità di autocertificazione degli impianti per il loro censimento ed il futuro relativo controllo, al fine di avere informazioni precise e dettagliate, necessarie alla riduzione delle immissioni dei fumi nell’atmosfera derivanti delle varie fonti di riscaldamento, sia civili che industriali.

Poi, di seguito: uniformare le modalità di smaltimento dei residui vegetali civili ed industriali in tutti i comuni contermini alla città di Avellino anche favorendo l’utilizzo di strumenti collettivi e/o di comunità; programmare, così come previsto dal decreto del 20/03/2020, la redazione di un Piano del Verde Urbano che, partendo dall’analisi dettagliata del patrimonio verde del nostro Comune, ne definisca lo sviluppo quantitativo e qualitativo nel medio e lungo periodo.

Prevedere la piantumazione di specifiche essenze arboree (alberatura, aiuole e siepi) tese all’assorbimento degli agenti inquinanti; prevedere l’implementazione di centraline per il controllo e monitoraggio della qualità dell’aria non solo in città ma anche nei comuni limitrofi, ipotizzando l’utilizzo di studi e tecnologie innovative ed alternative anche promuovendo il biomonitoraggio al fine di ottenere una mappatura completa di tutto il territorio dell’intera area urbana. L’attività sarà finanziata attraverso l’utilizzo delle risorse assegnate per le compensazioni ambientali e quelle eventualmente provenienti da enti sovracomunali coinvolti per competenza.

Ed ancora: prevedere l’utilizzo di asfalto drenante, capace di aumentare i vantaggi ambientali legati alla mitigazione dell’inquinamento atmosferico grazie ad elevati poteri di captare le polveri fini ed ultrafini (PM10, PM2,5, etc.), limitandone fortemente l’aerodispersione in atmosfera e, conseguentemente, gli impatti sulla salute umana, oltre che l’utilizzo di intonaci porosi composti da materiali naturali su edifici pubblici, capaci di attrarre le polveri sottili presenti nell’aria.

Stilare un protocollo d’intesa con l’Istituto Agrario di Avellino per aggiornare e/o integrare il censimento del verde con le informazioni relative al patrimonio arboreo cittadino, in particolare degli alberi storici, utilizzando progetti di alternanza scuola-lavoro e/o altre modalità consentite dalla norma in modo da coinvolgere e rendere parte attiva un istituto scolastico di eccellenza.

Utilizzare le risorse provenienti dai proventi che i cittadini versano all’Alto Calore, avente destinazione vincolata, o da altro capitolo di spesa, per elaborare una mappatura del reticolo fognario ed iniziare a fare la manutenzione ordinaria, anche al fine di evitare gli allagamenti che di sovente si verificano.

L’ordine del giorno è stato esposto dal presidente della Commissione, Melillo. “Ringrazio il sindaco che ci è sempre stato vicino”, ha detto. “E ringrazio l’assessore all’Ambiente e i componenti della Commissione. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, segniamo un punto di svolta su una questione prioritaria della città. Abbiamo puntato al massimo coinvolgimento di tutte le realtà presenti ad Avellino interessate al tema e c’è sempre stata la volontà massima di fare rete, perché è l’unico modo per risolvere i problemi, è l’unica azione politica che può dare un segno di svolta”.

“Affrontiamo un problema serio e molto sentito dai cittadini, è necessario costruire insieme un percorso. La ciliegina sulla torta è questo documento condiviso. Ora però è necessario il massimo coinvolgimento degli altri Comuni, il sindaco Festa deve dare il meglio di se stesso, forte anche di questo mandato che gli stiamo dando questa sera. La città è preoccupata, è necessario un cambio di passo, se necessario, va coinvolta anche la Prefettura”.