VIDEO / Sabino, contagiato per 73 giorni, “scorta” il vaccino da Napoli: “Presto torneremo ad abbracciarci”

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Alfredo Picariello – La lunga strada della guarigione dal coronavirus è iniziata. La battaglia è appena cominciata. Anche ad Avellino, anche in Irpinia. 311 giorni dopo la scoperta all’ospedale di Codogno del “paziente uno”, oltre due milioni di contagiati e quasi 72mila morti, è arrivato finalmente “il giorno del vaccino”. In Italia sono arrivate le prime 9.750 dosi del farmaco anti-covid e saranno somministrate all’inizio ad operatori sanitari, personale e ospiti delle rsa, le due categorie prioritarie individuate dal Governo.

Le fiale del vaccino sono arrivate all’ospedale Spallanzani di Roma dopo un viaggio iniziato alla vigilia di Natale dalla fabbrica della Pfizer in Belgio.

In Campania sono arrivate 720 dosi. Alle otto in punto di questa mattina, un camion dell’esercito ha scaricato all’ospedale del Mare di Napoli il farmaco trasportato negli speciali contenitori termici della Capitale. A Ponticelli il punto di raccolta delle dosi, ripartite tra i sette ospedali dove sono state vaccinate le prime 700 persone: medici, infermieri e sanitari che si sono prenotati in maniera volontaria.

Alle otto, all’ospedale del Mare c’era anche Sabino Oliva, infermiere del Moscati di Avellino. E’ toccato a lui il compito materiale di prelevare le prime cento dosi per la struttura del capoluogo irpino. Scortato dalle forze dell’ordine, Sabino poco dopo le 9 è arrivato in contrada Amoretta.

Lui, operatore esperto e di lungo corso, è stato tra i primi sanitari avellinesi, durante la prima ondata, ad essersi ammalato di coronavirus. Dunque, andare a prendere il farmaco salva-vita, è stata un’emozione ovviamente doppia. “Un’emozione grandissima”, spiega. “Oggi è un giorno importantissimo, speriamo di tornare alla normalità il prima possibile. L’augurio più grande è quello di riabbracciarci tutti, quel giorno arriverà presto”.

Nel viaggio da Avellino al capoluogo partenopeo e da Napoli in Irpinia, nella mente di Sabino tante scene. In particolare, quasi come se fosse un film, in quelle ore Sabino ha rivissuto i 73 giorni di malattia. “Quando ho prelevato le dosi, ho pensato al primo abbraccio ai miei figli dopo i tanti giorni passati in isolamento. Una sensazione bellissima che presto potremo provare tutti di nuovo. I vaccini serviranno a questo”.