Asl Avellino, i sindacati proclamano lo stato di agitazione

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Il comunicato congiunto a firma di Licia Morsa Fpcgil – Gaetano Venezia Uil Fpl – Massimo Petito FsiUsae – Lidia Rinaldi Usb -Carmine Grieco Coordinatore RSU: “Dopo l’ultimo incontro in Prefettura con la direzione dell’ASL di Avellino per esperire la prevista procedura di conciliazione e il consequenziale mancato accordo, le scriventi sigle sindacali proclamano lo stato di agitazione permanente in tutti i settori dell’Azienda Sanitaria Locale di Avellino. E’ un atto dovuto per quei lavoratori, dipendenti dell’ASL di Avellino, che si sono visti negare i propri diritti da un datore di lavoro che spesso e volentieri dimentica chi, con grande spirito di abnegazione, con vera passione, si dedica alla propria “missione”. ORMAI, senza il rispetto reciproco dei ruoli, i rapporti sindacali con l’ASL di Avellino si sono logorati. Tocca a noi dare voce a chi in questi giorni è in prima linea e in alcuni casi fatica anche a respirare, quest’ultimo non è certo un eufemismo. È bastato, infatti, il parere di un funzionario ministeriale rivolto ad un’altra amministrazione centrale, che per l’ASL di Avellino è diventato legge, a giustificare il mancato rispetto di un accordo sindacale regolarmente sottoscritto nell’ambito della legge e del contratto vigente. Ci riferiamo all’ accordo sindacale del 2019 sulle progressioni orizzontali del personale (ex scatti di anzianità), ferme da oltre dieci anni e regolarmente previste dal CCNL 2016\2018 sottoscritto all’unanimità. L’ASL di Avellino è l’unica in tutta la regione, prossima a far giurisprudenza per non aver provveduto a concedere tale diritto ai suoi dipendenti, nonostante la capienza del fondo dedicato, il cui utilizzo non arrecherebbe nessun tipo di danno al bilancio aziendale essendo finanziato con soldi dei lavoratori. Una direzione che, arranca nell’erogare servizi essenziali, improvvisa per dare risposte alle innumerevoli richieste provenienti dai cittadini, dai lavoratori, dal mondo della scuola, dai più deboli, malgrado il delicatissimo momento, immagina comunque di poter continuare ad assumere decisioni unilaterali con arroganza, senza rispettare le ben che minime relazioni sindacali, senza tener conto di chi rappresenta i lavoratori ed i servizi che gli stessi erogano per conto dell’Azienda. Ma ormai siamo abituati. Ad Avellino e provincia, se si parla di ASL, c’è NORMA e norma, POSIZIONI LAVORATIVE e posizioni lavorative, su medesime materie uffici organizzati ed INCARICHI ESTERNI”.