È di Flumeri Armando Pio, il bimbo nato la vigilia di Pasqua, durante il lockdown, finalmente una bella notizia era giunta in paese a contrastare tutte quelle brutte portate dal Covid.
Dopo poche ore dalla nascita, però, il mondo crolla addosso ai giovani genitori del piccolo: il bambino è nato con una cardiopatia congenita non diagnosticata in gravidanza. Immediato il trasferimento presso la cardiologia pediatrica del Monaldi.
Le parole della mamma: “Quella sera ho chiuso io lo sportellino dell’incubatrice del mio piccolo che lo avrebbe portato dove si sarebbero presi cura di lui, con tutto il timore e il dolore che una mamma può provare. Ho potuto dargli solo un bacio con la mascherina e tenerlo in braccio 2 minuti”. Le restrizioni date dal covid non hanno permesso ai genitori di poter stare vicino al piccolo.
“Abbiamo abbracciato nostro figlio dopo quaranta giorni” dice il papà. “Abbiamo pianto, sperato e pregato da casa. Eravamo attaccati ai cellulari con la perenne speranza di ricevere buone notizie. Possiamo solo ringraziare i dottori e gli infermieri del reparto del Monaldi per l’immensa umanità dimostrata e per tutta la cura che hanno avuto nei suoi confronti. È stato il principe del reparto”.
Il bambino viene dimesso quando la sua situazione si ritiene stazionaria, con terapia. A luglio l’intervento per correggere il difetto interventricolare. I genitori: “Il dottor Guido Oppido ha operato nostro figlio a cuore aperto. Non potevamo fare scelta migliore: è un angelo vestito da dottore. Nostro figlio è la nostra gioia più grande, per lui abbiamo dovuto mostrare un grande coraggio. Adesso cresce e sta bene. Sta facendo le visite di controllo post operatorie, anche se adesso sono rimandate sempre causa Covid19. Per questo vogliamo invitare le persone ad avere prudenza, per non privare questi piccoli guerrieri delle loro cure. Indossate sempre la mascherina!”.