Terza assoluzione di fila per il fratello del boss “O Nirone”

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Terza assoluzione di fila per il fratello del boss Salvatore Terracciano, detto “O Nirone”, capo indiscusso del Clan Terracciano operante nella zona dei Quartieri Spagnoli di Napoli, morto prematuramente a soli 51 anni in data 19 Novembre 2016.

L’uomo, difeso dal suo difensore di fiducia, l’avvocato penalista avellinese Rolando Iorio, è stato assolto nella giornata di ieri dal Tribunale di Napoli, Sezione 6^ Penale, Presidente dott.ssa Angela Paolelli, per non aver commesso il fatto.

Pesantissime le accuse mosse dalla Procura di Napoli nei confronti del 54enne, accusato di estorsione aggravata e di lesioni personali per fatti accaduti nel novembre del 2017 e che avevano ad oggetto la gestione dei parcheggi abusivi in via Oberdan e in via Battisti di Napoli, per un giro di affari calcolato in diverse migliaia di euro al giorno.

Il Tribunale di Napoli, aderendo in pieno alle tesi difensive prospettate dal penalista avellinese, ha mandato assolto l’imputato con la formula più ampia: per non aver commesso il fatto.

Inattendibile è stata quindi ritenuta la persona offesa, caduta in molteplici contraddizioni, nè sono serviti i certificati medici dalla stessa esibiti per avvalorare l’accusa di lesioni personali aggravate mossa nei confronti dell’imputato, il quale ha assistito al processo in video collegamento dal Carcere di Pescara dove si trova recluso in espiazione di pena per reati commessi anni addietro.

E’ la terza assoluzione di fila conseguita dall’uomo, sempre difeso dall’avvocato Iorio di Avellino.

Infatti, sia nel mese di dicembre 2019 che nel febbraio 2020 era stato mandato assolto dal Tribunale di Napoli, rispettivamente Sezione 6^ Penale, presieduta dalla dott.ssa Spinelli, e Sezione 1^ Penale, presieduta dalla dott.ssa Napolitano Tafuri, per fatti analoghi commessi a Napoli negli anni 2016 e 2017.

Alla prematura scomparsa di “O Nirone”, capo indiscusso del clan Terracciano, operante da decenni nella zona dei Quartieri Spagnoli di Napoli, e in particolare nell’area che va dalla Pignasecca alla Rinascente, aveva assunto il controllo del clan la sorella, detta “A Masculona”, anch’ella morta prematuramente l’11 luglio 2019.