Al via “Corto e a Capo”, la rassegna di cinema delle aree interne

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Parte domani la VI Edizione di Corto e a Capo, la rassegna di cinema delle aree interne diretta da Umberto Rinaldi, con due serate incentrate sui cortometraggi in gara. Il battesimo del Festival è affidato al Ludovico Van e alla libreria Naima di Montemiletto: a partire dalle 21.00 si terrà la proiezione del primo blocco di cortometraggi che saranno votati dalla giuria popolare; a seguire nell’area Irpinia Carpet dedicata ai lavori del territorio irpino ci sarà la proiezione fuori concorso del documentario Poi si vede di Domenico Pizzulo. 

Mercoledì 19 si passa nel paese natale di Ettore ScolaTrevico, per la seconda proiezione dei corti in gara alle 21.50, preceduta dalla proiezione e premiazione di Il principe delle pezze di Alessandro Di Ronza. A seguire, fuori concorso, la proiezione di 1947/97, un cortometraggio in omaggio a Ettore Scola, per celebrare la grandezza del suo cinema.

Giovedì 20 nella cavea teatrale di Venticano (AV) l’attesissimo concerto di Nicola Piovani con Marina Cesari al sax e Marco Loddo al contrabbasso: la Leçon-concert: La musica è pericolosa. Per la prenotazione del posto per assistere al concerto è obbligatorio acquistare il kit concerto al costo di 10€ che comprende lo shopper 2020, un comodo cuscino per assistere al concerto e l’ingresso alla Cavea. Ogni prenotazione deve contenere il nominativo e i dati della persona che effettuerà l’accesso (indipendentemente dalla persona che effettua il pagamento). 

Portare il cinema dove il cinema non è di casa. La parola d’ordine di Corto e a capo risuona forte in questa VI Edizione che prosegue nel suo obiettivo, sottolinea il direttore artistico Umberto Rinaldi, “di portare il cinema nelle periferie, nelle aree interne, in quelle zone dove spesso è difficile vedere immagini in movimento oltre gli schermi dei propri telefonini o dei propri televisori. Inseguiamo il paradosso di rendere il cinema centrale grazie all’attenzione delle zone decentrate e di rendere la periferia centrale grazie alla forza delle immagini e del racconto cinematografico. Dalle aie alle piazze, dalle cantine alle terrazze, dai vecchi casali alle arene all’aperto, ogni luogo per noi diventa un posto buono per ospitare cinema, per raccontare storie, per mostrare volti, luoghi e realtà diverse da quelle che vediamo normalmente sugli schermi”.

Il tema dell’edizione 2020 è Terra Mia! Creazione, conservazione e vita, specifica Rinaldi: “Fertile e creativa, nutriente e rigogliosa, la terra racchiude in sé sia le caratteristiche più poetiche di grembo accogliente e materno, che quelle più terrene di costanza, pazienza e forza. Quella terra che, come il cinema, può essere al tempo stesso morte e rinascita, nutrimento e pericolo, noi speriamo che quest’anno possa diventare un posto fertile dove far (ri)nascere una speranza e un germoglio di pensiero”.