Paolo Ciriello, Vicesindaco di Sant’Angelo a Scala: “Crippa ad Ariano Irpino in un silenzio imbarazzante”

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Il comunicato di Paolo Ciriello, Vicesindaco di Sant’Angelo a Scala: “Oggi ricorre, esattamente, un anno dalla visita dell’on. Andrea Crippa in provincia di Avellino, e il caso ha voluto che il numero due della Lega sia tornato nella nostra terra; molte cose, però sono cambiate: l’anno scorso fu accolto da numerosi amministrati e dirigenti, tantissimi militanti e simpatizzanti alla festa provinciale del Partito a Montella, che vide la partecipazione di oltre cinquecento persone in una iniziativa politica e comunitaria durata due giorni.

Oggi si riceve il vice-segretario del Partito ad Ariano Irpino in un silenzio imbarazzante, tanto più incomprensibile perchè siamo già in campagna elettorale, senza coinvolgere la base in una mobilitazione corale ed inclusiva.

Del resto, numerosi amministratori si sono allontanati dall’esperienza leghista irpina, ogni giorno abbandona pubblicamente qualche dirigente locale mentre altri si disimpegnano, e ciò nel silenzio generale, senza che quasi nessuno si domandi il perché e, specialmente, senza avere l’umiltà di aprire un dibattito interno sulla necessità di condividere alcune scelte dirigenziali. La emorragia continua e, lo segnalo con rammarico, ha  coinvolto anche il segretario provinciale dei giovani, Giuseppe D’Alessio, che furono l’anima della Festa dello scorso anno.

Il commissario provinciale è in carica ormai da molti mesi, non ha mai promosso una seria verifica su questa evidente crisi di adesione, né avverte su di sé la responsabilità di tante e significative defezioni. Ci sono alcune importanti comunità, come Monteforte Irpino, Mercogliano, Atripalda, Montoro dove non non si è presenti né in consiglio comunale né con una dirigenza locale radicata, così come troppo spesso c’è disattenzione per i piccoli comuni: di questo passo, il risultato alle prossime regionali rischia di essere severo, e la Lega potrebbe limitarsi a racimolare un consenso grossomodo pari a un terzo di quello delle elezioni europee.

Un vero peccato, perché la Lega avrebbe potuto rappresentare una grande e seria occasione per il rilancio del nostro territorio; l’Irpinia ha il diritto di liberarsi di un ceto politico desueto, ingombrante e inconcludente, ma ovviamente il corpo elettorale deve avere una alternativa credibile e individuabile; purtroppo però, ormai, il Partito è diventato un giocattolo tenuto stretto da quel “cerchio magico” che si è concentrato attorno al commissario Pepe, nel convincimento, errato, che sia sufficiente il voto di opinione mosso dal leader nazionale. L’elettorato che, pur con generosità, aveva tributato fiducia e credito alla Lega, oggi potrebbe guardarsi intorno e premiare, anche giustamente, chi sceglie politiche inclusive e costruisce una comunità politica locale plurale e non esclusiva: la politica è condivisione e partecipazione, non un ristretto club di pochi eletti”.