Bollette e condizionatore, si spende fino al 42% in più: i consigli per risparmiare

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Quando arriva l’estate, le famiglie si preparano ad accogliere il grande caldo, sapendo già che fra luglio e agosto ci sarà da soffrire. Soprattutto fra le quattro mura domestiche, che rischiano di diventare una vera e propria sauna, in special modo in certe zone e in certe regioni della Penisola.

 

Poco male, perché c’è un alleato come il condizionatore che può andare incontro alle esigenze di tutti. E che si rivelerà come il miglior amico di chi, causa disposizioni legate all’emergenza sanitaria, continuerà a lavorare o a studiare da remoto. Tuttavia il condizionatore non va mai sottovalutato, specie se si parla dei consumi energetici e delle spese in bolletta, considerando che a causa del suo utilizzo si arriva a spendere fino al 42% in più. Come risparmiare, dunque?

 

Quanto pesa l’uso del condizionatore sulla bolletta

 

Secondo una ricerca condotta dal CMCC, e pubblicata di recente sulle pagine della nota rivista Economic Modeling, chi ha un condizionatore a casa arriva a spendere fino al 42% in più rispetto a chi non ce l’ha. Si tratta quindi di un peso notevole a carico delle bollette energetiche, che potrebbe aumentare ancora, se si considerano le previsioni degli scienziati in relazione ai cambiamenti climatici del prossimo futuro.

 

Naturalmente la spesa inerente al condizionatore varia da paese a paese, sempre per via delle differenze in chiave climatica. In Italia si calcola quanto segue: al momento numerose famiglie spendono il 5% circa del proprio reddito annuo in consumi energetici, dunque in bollette. In paesi come l’Italia e la Spagna queste spese sono più frequenti e massicce, rispetto ai paesi freddi, dove le percentuali scendono di molto.

 

I consigli per risparmiare sui consumi del condizionatore

 

Il primo consiglio da seguire riguarda l’utilizzo pratico del condizionatore, spesso alla base di alcuni errori che finiscono per pesare parecchio in bolletta. Innanzitutto non conviene mai superare uno scarto di 5 o 6 gradi fra le temperature esterne e quelle domestiche, perché si costringerebbe il motorino del condizionatore ad uno sforzo maggiore. In secondo luogo, quando possibile, è meglio utilizzare la funzione di deumidificazione, che consuma meno energia elettrica.

 

Poi è importante valutare la convenienza della propria tariffa energetica attuale, considerando la possibilità di passare ad un altro fornitore. Sul mercato, infatti, si trovano delle offerte di luce e gas come quelle proposte da Acea, ad esempio, spesso più adatte per le proprie esigenze. Infine, si chiude con l’efficienza energetica: chi ha un modello vecchio dovrebbe sostituirlo con un condizionatore di ultima generazione, con una classe energetica elevata e con funzioni intelligenti in grado di contenere ancor di più i consumi. Si tratta certamente di una spesa importante, ma che può essere ammortizzata in pochi mesi.