Resto al Sud: pronti nuovi finanziamenti a fondo perduto per le imprese e i lavoratori beneficiari

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 Buone notizie in arrivo per i lavoratori autonomi e le Pmi del meridione che beneficiano del programma Resto al Sud lanciato da Invitalia. Grazie all’articolo 235 del decreto Rilancio approvato dal Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Conte, professionisti, ditte individuali, società e cooperative del Mezzogiorno possono finalmente tornare a respirare una boccata d’aria fresca. Con l’attuazione della direttiva governativa, i titolari dei requisiti necessari potranno ricevere un ulteriore finanziamento a fondo perduto così suddiviso: fino a 15mila euro per i liberi professionisti o le ditte individuali, fino a 40mila euro per le imprese (frazionati in 10mila euro a testa spettanti a ogni socio).

Si tratta di una soluzione ideale per chi sognasse di aprire un bar a costo zero: come indicato nella guida redatta da ContributiPmi, avviare questo genere di attività richiede la disponibilità di un budget minimo di 10-15mila euro. Le cifre richieste possono variare, a seconda della tipologia di locale a cui si vorrebbe dare vita, arrivando a sfiorare i 120mila euro qualora l’intenzione fosse quella di rilevare un esercizio già esistente. Questo non deve tuttavia scoraggiare i giovani imprenditori che sognano di intraprendere una nuova attività con un piccolo capitale di partenza.

L’ultima iniezione di liquidità arriva a tutela della continuità aziendale e a supporto del tessuto imprenditoriale del Sud-Italia, colpito dalle limitazioni e dalle prescrizioni attuate per prevenire la diffusione del coronavirus.

Tramite il credito ricevuto si potrà arrivare a coprire il 100% delle spese sostenute. Il prestito verrà erogato per il 35% in forma di sovvenzione a fondo perduto e per il 65% come finanziamento bancario, assicurato dal Fondo di Garanzia per le Pmi istituito dal MiSE. Le attività produttive incluse dal bando Resto al Sud comprendono i fornitori di servizi alle imprese e alle persone, le industrie e gli artigiani attivi nel settore del turismo, della trasformazione dei prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura.

Tra i prerequisiti da soddisfare per la presentazione della domanda vi è quello del limite di età. Per essere ammessi alla nuova tranche di contributi bisogna dimostrare di avere un’età compresa tra i 18 e i 46 anni, di aver portato a termine il piano di spese finanziato dal programma Resto al Sud e di essere alla pari con il pagamento delle rate del prestito bancario.