Coronavirus, Ugl: “Necessari tamponi per le categorie esposte al contagio”

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vassiliadis
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“In un momento così delicato per la nostra provincia e per l’intero Paese ognuno di noi deve dare un suo contributo concreto. Abbiamo il dovere di rafforzare il percorso intrapreso dalla Prefettura, dall’Asl e da tutti gli organi preposti per superare un’emergenza sanitaria di respiro mondiale”.

Costantinos Vassiliadis, segretario provinciale dell’Ugl Avellino, a margine di un nuovo confronto, in videoconferenza, organizzato ieri dalla Prefettura. Protagonisti del dibattito i vertici dell’Asl, dell’ospedale Moscati e le altre organizzazioni sindacali.

“Anzitutto l’Asl ci ha rassicurato in merito al funzionamento di tutti i reparti ospedalieri. Non dimentichiamo che oltre ai ricoverati affetti da Covid 19, il personale sanitario, in affanno per carenza d’organico, deve rispondere a tante altre emergenze, in ogni reparto. Inoltre, la stessa Asl ha già provveduto al potenziamento dei dispositivi di sicurezza, acquistati direttamente o tramite donazioni, per le categorie più esposte alla furia del virus. Mi riferisco in primis agli operatori sanitari.

Ma, per l’Ugl, oltre a garantire i vari dispostivi di protezioni – ha precisato Vassiliadis – servirebbe avviare una campagna di screening per la verifica della positività al covid 19 rivolta a tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, sia pubblici che privati. I tamponi dovrebbero essere estesi a tutte le categorie più esposte come medici, infermieri, i tecnici e gli Oss e ogni altro operatore dei presidi pubblici e privati. Riteniamo che questa strategia mirata di screening possa essere particolarmente efficace nell’isolare i positivi asintomatici, impedendo la diffusione involontaria del virus. Pensiamo a quanto accaduto nel solo Centro Minerva di Ariano Irpino”.

Sulla stessa linea d’onda Stefano Caruso, segretario provinciale Ugl Sanità.

“Tutte le fragilità del settore sanitario hanno trovato terreno fertile in questa terribile emergenza. Le difficoltà dell’universo sanitario, infatti, affondano le proprio radici in scelte errate e scellerate della politica, come i tagli alle risorse economiche e soprattutto umane.

Il mio pensiero ora è rivolto ai tanti colleghi – precisa il sindacalista – che per lavorare hanno contratto il virus, ai tanti che non ce l’hanno fatta ma anche ai tanti altri operatori della sanità che continuano a lottare e a lavorare senza sosta. Sono ancora lì, in prima linea, nonostante tutto. Se vogliamo realmente recidere le incertezze e le difficoltà del settore lavoriamo insieme su proposte e progetti che trovino spazio anche nel futuro”.