Avellino – “Obiettivo in comune”: pronti i piani di intervento

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Si è riunito presso la sede del comitato civico “Obiettivo in comune”, che racchiude le tre liste civiche “Uniti per Avellino”, “Avellino futura” e “Riscopriamo Avellino”, il gruppo di lavoro “Politiche sociali nel comune di Avellino “. Gli impegni presi non sono di semplice pianificazione: i tagli del governo nazionale, la mancata corresponsione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali decurtato del 50%, la crescente disoccupazione, la complessità dei bisogni dei cittadini, la crisi che attanaglia l’economia mondiale e italiana rendono particolarmente difficile la situazione attuale, in particolar modo in un comune come Avellino dove le politiche sociali sono state trascurate in modo evidente. “Il primo impegno che vogliamo prendere – si legge nella nota – concerne proprio il metodo con cui progettare e realizzare politiche sociali: tutti insieme, istituzioni, operatori, associazioni, cittadini dobbiamo, infatti, cambiare la nostra mentalità, aprirla alla concertazione, confronto e partecipazione, perché senza sinergie e senza un’analisi congiunta, arricchita di più punti di vista, della realtà sulla quale andiamo ad operare, nessuna risorsa economica e di personale potrà portare miglioramenti. Il Tavolo delle Politiche Sociali, come indicato dal candidato sindaco Gianluca Festa, sarà lo strumento operativo di tale impegno composto da quanti operano nell’ambito delle politiche sociali nella nostra città: istituzioni e terzo settore e scuola”. Le quattro aree di lavoro saranno:
Povertà
Disabilità/non autosufficienza
Minori e famiglia
Disoccupazione

L’individuazione delle macro-aree si rende necessaria per evitare al massimo il rischio di una eccessiva frammentazione degli interventi e la perdita di una visione completa delle aree tematiche, indispensabile per le azioni di prevenzione, nonostante le azioni specifiche che all’interno delle macro-aree saranno poste in campo. Il piano si svilupperà nel seguente modo:
attivare il lavoro di rete interistituzionale con ASL, CSA (ex provveditorato agli studi), Ministero della Giustizia, Università, nonché con le rappresentanze del Terzo Settore per porre il servizio sociale comunale al centro di azioni sinergiche e programmate che possano far superare la frammentarietà e la parcellizzazione dei nostri interventi e puntare ad azioni preventive;

studiare le modalità per garantire un servizio di pronto intervento sociale che sia strutturato in modo tale da garantire una reperibilità durante tutta le settimana per poter predisporre quegli interventi di risposta immediata ad emergenze anche momentanee. Il servizio va concordato in stretto rapporto con i sindacati, la polizia municipale e con una rete di volontari;

ridisegnare la struttura operativa del servizio sociale anche attraverso lo studio degli strumenti che la legislazione corrente mette in campo per garantire la presenza degli operatori operando nel crinale legislativo tra l’impossibilità di assunzioni e il superamento delle convenzioni, anche attraverso lo studio di esperienze avviate nel territorio nazionale;

avviare una corretta e puntuale informazione attraverso uno studio delle modalità più efficaci per informare il cittadino sui servizi ai quali ha diritto e sulle modalità per accedervi;

realizzare la mappatura degli spazi che possano accogliere in città altre ludoteche e centri aggregativi con il coinvolgimento attivo dei cittadini dei nostri quartieri;

studiare gli strumenti che permettano la razionalizzazione della spesa corrente attraverso una rigorosa valutazione del rapporto tra spese e benefici effettivi per i cittadini che porti a una riqualificazione congiunta della spesa e dei servizi. Non più procrastinabile è la ricerca di fonti di finanziamento supplementari e complementari per poter ampliare progressivamente la platea dei destinatari degli interventi di sostegno e di servizi. La necessità di ricavare nuove risorse è dettata non solo dall’esigenza di copertura della spesa dei servizi esistenti, ma anche da quella più generale di salvaguardare l’equità intergenerazionale per evitare di scaricare sulle generazioni più giovani costi eccessivi e carichi di cura troppo spesso insopportabili;

aggiornare i regolamenti comunali sui servizi sociali: dall’assistenza economica all’accesso al nido, dai contributi per le rette degli istituti a quelli dell’assistenza domiciliare, al rapporto con le associazioni di volontariato.

Lo sviluppo del piano sarà la base di partenza per attuare finalmente nel Comune di Avellino una politica sociale vera e di sostegno per chi è in difficoltà.

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