Contrada – La Minoranza richiede l’annullamento dell’atto approvato in consiglio comunale

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“ Per la prima volta nella storia di Contrada una delibera di Consiglio Comunale  viene pubblicata  con dati cambiati rispetto a quelli esposti in seduta consiliare e risulta addirittura nulla, in quanto priva di espressione di voto (elemento essenziale dell’atto amministrativo).

Nella seduta consiliare del 21/11/2019  si è discusso sulla convenzione tra cessione di aree tra il Comune e la Parrocchia di Contrada, con relazione presentata dallo stesso Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale. La Convenzione prevede la cessione, da parte del Comune,  di un’area di 1393 mq , con diritto di superficie concesso alla parrocchia per quasi un secolo (per la precisione per 99 anni), a fronte dell’acquisizione  di un’area di 713mq, dove è stato demolito, di recente, un vetusto centro sociale.

Il Comune decide anche di fare la permuta delle rispettive aree, con cambiamento reciproco di destinazione d’uso dei terreni interessati: da una parte la parrocchia ha intenzione di costruire nuovi “locali di Ministero Pastorali”, per cui si rende necessario cambiare la destinazione d’uso da “area verde attrezzato”  in “area di interesse comune” ; dall’altra il Comune, pur ricevendo un’area già  edificabile,  decide di trasformarla in una nuova area verde, che dovrebbe estendersi tra terreni edificabili, quindi soggetti ad espropri costosi, per giungere fino in prossimità della strada provinciale ex SS 88.

E’ prevista,  infine, una gestione in comune tra Amministrazione e Parrocchia , non si sa per chi o per cosa, riguardante diverse particelle di terreno limitrofe alla nuova area parrocchiale, che si ramificano in spazi e viuzze in prossimità di case abitate nelle vicinanze del  centro.

Su questa situazione, nella seduta consiliare del 21/11/2019, il gruppo di minoranza ha espresso chiaramente il suo dissenso, ritenendola per nulla chiara e trasparente. Quando la delibera viene pubblicata alcuni giorni dopo la seduta consiliare, la minoranza apprende con stupore che i dati riportati sono stati cambiati arbitrariamente, sia per quanto riguarda la dimensione dell’area ceduta dal Comune, sia sulla destinazione  che la Parrocchia vuole realizzare su quell’area. Il terreno che cede il Comune non è più corrispondente al “foglio n.6 con due particelle”, ma si identifica, inaspettatamente, con “1/2 foglio n.6” di un’area che si estende per 1431 mq.  Quindi, in realtà l’area che viene ceduta diventa di 715 mq e non più di 1393 mq come risultava in precedenza. Tutto ciò forse per equiparare le due  superfici in permuta, evitando ricorsi per eventuali danni erariali?  Inoltre, non si parla più  di locali parrocchiali  ma di un nuovo centro sociale, ovvero di un centro polifunzionale, come sostiene  il sindaco.  Perché,  allora,  non ricostruirlo, ad esclusiva proprietà comunale, nello stesso luogo già edificabile, al fine di rendere fruibile l’area per le svariate esigenze dei cittadini e del Comune? La pubblicazione di una delibera consiliare, che riporta dati cambiati arbitrariamente, senza prima informarne la minoranza, assume un solo significato, di una gravità inaccettabile:  è stato ignorato volutamente il principio fondamentale della Democrazia e della Trasparenza, che una sana  gestione amministrativa deve sempre osservare nel suo operato, nel rispetto della Legalità e di tutti i cittadini.  

Ma la cosa non finisce qui, dato che la delibera pubblicata risulta NULLA, in quanto è priva di un elemento essenziale dell’atto amministrativo ovvero l’espressione del voto, cioè manca completamente la votazione dei consiglieri comunali presenti. Cosa che non è avvenuta per tutti gli altri argomenti all’ordine del giorno, che riportano invece regolarmente la votazione espressa.  

Risulta quanto meno strana una dimenticanza così grave per un argomento importante, che riguarda il patrimonio di tutti i Contradesi. Pertanto, nella seduta consiliare del 27/02/2020, il gruppo consiliare di minoranza “Per Contrada” ha richiesto che l’atto amministrativo in parola fosse dichiarato nullo con efficacia retroattiva, come dispone la norma “.