Schiave sessuali del pastore: spunta una nuova imputata

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di Andrea Fantucchio – Spunta una nuova imputata nell’inchiesta bis sul pastore evangelico finito sotto accusa per aver violentato – così sostiene l’accusa – una serie di donne a Sant’Andrea di Conza. E’ la madre di una delle giovani vittime. E ad accusarla è la sua stessa figlia, che la definisce una “aguzzina”.
Il pastore evangelico, oggi 87enne, sta già sostenendo un processo in Corte d’Assise, sempre ad Avellino. Con un’accusa ancora più grave: riduzione in schiavitù. Avrebbe soggiogato, puntando sulla sua influenza di pastore spirituale, molte donne che frequentavano la sua comunità. Tra loro anche diverse minorenni. Ricevendo dalle vittime prestazioni sessuali, ma anche regali in denaro.

L’anziano pastore è difeso dall’avvocato Giovanna Perna. In una lettera ha offerto una ricostruzione del tutto diversa. Sostiene di non aver mai commesso alcuna violenza. Sarebbe al contrario lui la vittima, ricattato da una delle donne.
Nell’inchiesta bis sono finite le denunce di alcune vittime ascoltate durante il processo in Corte d’Assise. All’imputato sono stati contestati diversi episodi di violenza. Uno dei più sconcertanti riguarda una 59enne di Conza della Campania, che avrebbe portato la figlia tra le braccia del pastore.
L’udienza prevista questa mattina davanti al gup, Marcello Rotondi, è slittata per una istanza presentata dalle difese degli imputati. Dovrebbero costituirsi parte civile nove persone (difese tra gli altri dagli avvocati Danilo Iacobacci, Paola Forcione e Felice Raimondi).