Avellino, al via l’era D’Agostino tra ambizioni e nodi da sciogliere

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di Claudio De Vito. Le firme davanti al notaio Pellegrino D’Amore di questa mattina sanciscono ufficialmente l’inizio dell’era targata Angelo D’Agostino alla guida dell’Unione Sportiva Avellino. Una pura formalità quella odierna per l’imprenditore di Montefalcione, che già nella serata di venerdì aveva virtualmente definito l’operazione. Al suo fianco nella nuova compagine sociale Andrea Riccio di Innovation Football come socio di minoranza ad una quota che dovrebbe attestarsi al 12.5%.

Equilibri che la dicono lunga sugli scenari futuri del club, i quali però restano aperti. Al di là dell’impegno del costruttore ed editore irpino, infatti c’è da valutare nel tempo il peso della partecipazione di Cosmopol. L’istituto di vigilanza della famiglia Matarazzo assicurerà inizialmente una sponsorizzazione, ma non è affatto da escludere successivamente un ingresso in società. E ambigua risulta la posizione di uno dei soci uscenti Luigi Izzo, il quale a mezzo social non manca mai di lanciare segnali che lasciano presagire un suo ritorno sulla scena una volta che la bufera si sarà placata.

L’interesse suo e di D’Agostino per la costruzione del nuovo stadio collimano ed è di fatto un anello di congiunzione da tenere in debita considerazione per il futuro a medio termine. Izzo si trova adesso a Dubai per impegni di lavoro e dunque non era ieri a Bari, che invece ha rappresentato l’ultima passerella per l’oramai ex amministratore unico Nicola Circelli sabato al passo d’addio con tanto di incoraggiamento alla piazza. L’imprenditore sannita si separa da Filippo Polcino che continuerà a ricoprire il suo incarico amministrativo prezioso nel limitare i danni durante la disastrosa gestione IDC.

Scontata, per bocca dello stesso neo patron, la conferma di Salvatore Di Somma almeno fino al termine della stagione in modo da non intaccare assetti che, seppur provati dai vari avvicendamenti, finora hanno fruttato un -1 dai playoff. Il direttore sportivo stabiese non è stato mai contrattualizzato dal suo ritorno, al pari di Bruno Iovino direttore generale in pectore che ha già sbrigato un paio di faccende tra Covisoc e ordine pubblico in ottica Bari nella giornata di venerdì. Il dirigente mercoglianese dovrebbe proseguire la sua avventura iniziata ufficiosamente ma già effettiva sul piano dell’operatività.

Tra le altre incombenze da lui affrontate, c’è quella relativa alle sedute individuali utili all’aumento di capienza al Partenio-Lombardi. Una missione, quella dell’installazione dei 1500 sediolini richiesti dalla Licenza Nazionale, difficile da portare a termine entro questa settimana, ma l’Avellino proverà ad avere più posti dei 4500 attuali per la gara di domenica con la Ternana in vista della quale, grazie alla fine dello sciopero del tifo organizzato, si respira già un certo entusiasmo.

Il tutto con la mediazione del sindaco Gianluca Festa presente ieri al “San Nicola” insieme all’assessore al Patrimonio Stefano Luongo, che attraverso gli uffici preposti la settimana scorsa aveva sollecitato il pagamento di oltre 100mila euro di arretrati per il fitto dello stadio. Se ne riparlerà con più calma in seguito quando il club avrà eseguito i lavori e sostenuto le spese per i sediolini (se ne installerà almeno il doppio di quelli richiesti dalla normativa) ed altre migliorie all’impianto: saranno defalcate dalla somma da versare nelle casse comunali.

L’agenda è ricca di impegni e scadenze. Almeno però è terminata l’ansia da prestazione per i requisiti di solidità finanziaria che il gruppo D’Agostino avrà modo di rispettare con tutte le garanzie del caso. Lo sa già il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, ieri a contatto proprio con D’Agostino in occasione del match in terra pugliese. Domani si replicherà a Roma in maniera più approfondita tra i due per un colloquio durante il quale il nuovo timoniere dell’Avellino illustrerà le sue credenziali e familiarizzerà con i vertici della Lega.

A proposito di familiarità, ieri il presidente biancoverde ha voluto porgere il suo saluto alla squadra poco prima del fischio d’inizio. La sua presenza in campo durante il riscaldamento è stata apprezzata da staff tecnico e calciatori i quali adesso possono dormire sonni tranquilli relativamente agli stipendi di gennaio e febbraio da pagare entro il 16 marzo. Stesso discorso vale per i tanti dipendenti che agiscono lontano dalle luci della ribalta, ma che fino a qualche giorno fa lamentavano alcuni mesi di arretrati. Prove di normalità aspettando un futuro improntato al rilancio.