Capuano vince, i soci fanno melina: l’Avellino è un paradosso infinito

0
241

di Claudio De Vito. In campo è un tripudio, fuori è il caos. L’Avellino viaggia su due binari in netta antitesi con l’ambizione playoff da una parte e la crisi societaria che continua a non avere una soluzione dall’altra. La giornata di ieri ha rappresentato l’emblema del paradosso biancoverde vissuto tra la gioia per il successo ai danni della Paganese e gli animi esasperati dall’ennesimo nulla di fatto ai piani alti del club.

Esistono infatti da tempo soltanto volontà che finora non si sono tramutate in fatti. Nemmeno il sindaco Gianluca Festa è riuscito nell’impresa dopo che ieri ha ascoltato le ragioni prima di Nicola Circelli e poi di Luigi Izzo. Giusto il tempo, novanta minuti, per distrarsi ed esultare per il risultato conseguito sul campo, che il clima si è ricaricato di tensione e preoccupazione per le sorti dell’Unione Sportiva da parte della tifoseria.

Dal summit post-partita allo stadio con l’amministratore unico e i suoi consulenti, gli avvocati Vincenzo Todaro e Giovanni Palma, il primo cittadino ha ricevuto garanzie fino al termine della stagione. Nicola Circelli ha fatto sapere di poter essere in grado di onorare tutti gli impegni economici fino al termine della stagione – compresa la grana canoni pregressi dello stadio per un importo di poco più di 100mila euro – per una cifra che si avvicina al milione e mezzo.

Va da sé pertanto che la prossima scadenza del 16 marzo relativa a stipendi e contributi di gennaio e febbraio non rappresenta una criticità per l’imprenditore di San Bartolomeo in Galdo. Così come quella del 31 maggio decisiva ai fini dell’iscrizione al prossimo campionato perché dovranno essere pagati gli emolumenti non soltanto di staff tecnico e calciatori, ma anche dei dipendenti (segreteria, staff medico, biglietteria) che già vantano ad oggi degli arretrati. Insomma, secondo i piani di Nicola Circelli, è tutto sotto controllo o quasi perché la querelle tra soci resta e va risolta nel più breve tempo possibile.

Non tanto per le garanzie finanziarie da fornire alla Commissione Figc – in virtù di un regolamento, il comunicato 112/A del 7 novembre, ritenuto controverso in materia di adempimenti richiesti alle società di nuova costituzione – ma per la stessa programmazione del club attualmente in fase di stallo. In un caos del genere, nessuno immette capitali per progettare, in primis lo stesso Nicola Circelli che insieme ai soci in quota Innovation Football non va oltre l’ordinaria amministrazione.

Luigi Izzo intanto ha assunto una nuova posizione a margine dell’incontro tenuto a Palazzo di Città comunicando di voler cedere le quote sue e dei suoi fedelissimi all’imprenditore irpino Angelo D’Agostino. Non basta però la volontà del solo venditore perché chi rappresenta il restante 50% vanta un diritto di prelazione per l’acquisizione dell’altra metà del pacchetto. Dunque, la certezza è che Luigi Izzo si farà da parte costringendo il suo ‘rivale’ a liquidarlo per evitare l’ingresso di un nuovo socio con il quale dover coesistere all’interno di una compagine sociale tutt’altra che studiata a tavolino.

Insomma un altro nodo da sciogliere all’interno dell’U.S. Avellino che rischia di rimanere ostaggio di certe dinamiche ancora per molto tempo. Molto in tal senso dirà l’assemblea dei soci convocata per giornata odierna. Nicola Circelli avrebbe voluto assestare la spallata alla controparte attraverso la messa in mora dei soci: lo prevede il codice civile in caso di mancata esecuzione dei conferimenti, come già accaduto per gli stipendi di novembre e dicembre. La matassa resta sempre più ingarbugliata in un contesto caratterizzato sempre più da incertezza e nervosismo che nemmeno il rendimento della squadra allenata da Ezio Capuano riesce ad addolcire.