U.S. Avellino, settimana decisiva sul fronte societario

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di Claudio De Vito. Inizia una settimana cruciale per l’Avellino alle prese con la spaccatura interna fra soci e l’inchiesta federale sul passaggio di proprietà. Il termine per adeguarsi ai parametri finanziari stabiliti dal Consiglio Federale della Figc a novembre è stato già prorogato evitando così al club biancoverde un nuovo blocco dell’operatività, che si sarebbe rivelato sanguinoso a ridosso della chiusura del calciomercato. Ora la Covisoc attende riscontri concreti.

Prima però Luigi Izzo e Nicola Circelli dovranno decidere il da farsi, se non in prima persona, attraverso i loro legali e commercialisti. Il primo ha fatto sapere nella serata di venerdì di non avere problemi a liquidare il suo socio nonché amministratore unico in modo da proseguire l’avventura con imprenditori irpini contattati negli ultimi giorni. Buoni propositi ai quali però bisognerà dare seguito con manifestazioni tangibili quanto prima.

Paradossale ieri a Bisceglie l’immagine offerta dalla IDC che ha confermato la sua frattura sugli spalti del “Ventura”. C’erano infatti Nicola Circelli, accompagnato da Antonio Minadeo, in tribuna laterale ed il socio di minoranza di area Izzo, Renato De Lucia, accanto al direttore generale Aniello Martone in tribuna autorità. Un quadretto dal forte imbarazzo per l’Avellino scortato nella trasferta pugliese praticamente da due società: il caos è stato così servito alla luce del sole.

Bisogna fare in fretta. La piazza è stanca e anche a Bisceglie i circa trecento tifosi irpini hanno intonato cori di contestazione nei confronti dei proprietari del club. Come al solito la richiesta è di trasparenza anche in relazione agli accordi sottoscritti con la precedente gestione all’atto del passaggio di consegne. Al contrario di quanto emerso dalla conferenza stampa di presentazione, Sidigas vanta un diritto di riacquisto della società alla cifra di 2.2 milioni da esercitare a partire dal dodicesimo mese ed entro il quindicesimo mese successivi al rogito notarile dello scorso 6 dicembre.

Esiste dunque la possibilità che già da fine anno l’Unione Sportiva Avellino possa tornare nelle mani di Gianandrea De Cesare. Luigi Izzo ha fatto sapere che sta lavorando anche a questo aspetto, perché stando così le cose è impossibile dar vita ad un progetto di ampio respiro per il futuro. Anche in virtù delle imminenti scadenze. La prima riguarda appunto le risposte da fornire agli organi federali entro la fine di questa settimana.

A Roma infatti si attende la documentazione relativa al rispetto del parametro di liquidità da parte del 50% della proprietà rappresentato proprio da Nicola Circelli e dal suo socio Andrea Riccio. Per l’altra metà delle quote ha garantito Luigi Izzo il quale, proprio in virtù del braccio di ferro, non ha inteso prestare garanzie per sulla solvibilità finanziaria dei suoi ‘rivali’ in società. In caso di riscontro negativo da parte della Covisoc, l’Avellino tornerebbe nelle mani del tribunale non venendo omologato il cambio di proprietà.

Una responsabilità troppo grande da assumere per i due contendenti chiamati a fare ordine anche in ottica stipendi e contributi per i mesi di novembre e dicembre. La scadenza per il pagamento delle somme dovute ai tesserati è fissata il 17 febbraio, quando andranno sborsati circa 300mila euro. Altri 1.4 milioni serviranno per terminare una stagione nata sotto una cattiva stella e proseguita peggio. Il finale è ancora tutto da scrivere, ma ad oggi serenità e programmazione restano un miraggio.