di AnFan – Imputazione coatta per la ragazza arrestata con Carmine Taccone, 30enne morto in cella la notte di Natale del 2017 a causa di una overdose da metadone. Lo ha deciso il gip, Marcello Rotondi, al termine di una camera di consiglio in cui è stata respinta la richiesta di archiviazione dell’indagine avanzata della Procura. La famiglia del ragazzo, rappresentata dall’avvocato Maria Giovanna De Guglielmo, si è opposta. In quell’opposizione ci concentra su domande, ancora irrisolte, intorno al decesso. A partire dal momento in cui è stato somministrato il metadone. Ora la ragazza, per la quale è stata decisa l’imputazione coatta, dovrà difendersi in aula dalle accuse di cessione di stupefacenti e morte come conseguenza di altro reato. Il magistrato – nel documento che motiva la sua decisione – aggiunge come l’opposizione vada intesa come una denuncia. E può quindi spingere la Procura a nuove indagini su aspetti ancora non vagliati finora.
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