L’Avellino attende la Sicula Leonzio e si interroga sul futuro

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di Claudio De Vito. Giovedì di prove generali per l’Avellino che al Partenio-Lombardi ospiterà l’Atletico Castelfranci, formazione militante nel torneo di Prima Categoria. Appuntamento alle 14.30 con porte aperte per quei tifosi che vorranno assistere ai preparativi in vista del match salvezza in programma domenica alla stessa ora contro la Sicula Leonzio allenata dall’ex Giovanni Bucaro.

Per Ezio Capuano invece sarà innanzitutto l’occasione per valutare chi, tra gli elementi in forte dubbio, potrà dare il proprio contributo perché da ciò dipenderà il modulo. C’è infatti il rischio di dover derogare alla consueta impostazione difensiva a tre in favore dello schieramento a quattro. Tutto dipenderà dai recuperi, per la verità non improbabili, di Vedran Celjak e Giuliano Laezza che insieme a Fallou Njie darebbero vita al terzetto titolare.

Fuori causa invece in un solo colpo la linea titolare di Viterbo: Julian Illanes è squalificato, Walter Zullo e Santiago Morero sono in infermeria. In caso di conferma del 3-4-3, l’esterno destro sarebbe inevitabilmente Simone De Marco il cui posto in mezzo verrebbe preso da Marco Silvestri. Lo schieramento difensivo a quattro, con Fabiano Parisi interprete largo a sinistra, rappresenterebbe il presupposto del 4-3-3, atteggiamento adottato dal prossimo avversario.

A tre giorni dal match con i siciliani, lo scacchiere è tutto da delineare proprio come il futuro societario ricco di incognite. La giornata di martedì infatti ha rappresentato una svolta soltanto per Sidigas che ha evitato il fallimento grazie alla fiducia accordata dai creditori al piano di ristrutturazione del debito, ma soprattutto al ritiro dell’istanza da parte della Procura della Repubblica. Quasi contestualmente l’Avellino è stato messo in vendita, ma con l’uscita di scena di Luigi Izzo la cordata IDC ha preso tempo e il solo Nicola Circelli non pare in grado di portare a termine l’operazione.

Resta sempre l’opzione AP Green, ma più defilata rispetto alle scorse settimane. Ecco allora che si fa largo lo scenario della continuità targata Sidigas. Ad oggi infatti non sembrano esserci alternative all’attuale proprietà che però deve fare i conti con la spada di Damocle degli stipendi da pagare entro il 16 dicembre. Mercato di riparazione a gennaio e partita con il Comune per i canoni pregressi gli altri fronti aperti. Il lieto fine registrato nella procedura fallimentare potrebbe aprire nuovi scenari per un futuro più sereno, ma pur sempre tra lo scetticismo della piazza desiderosa di certezze.