Salvezza oltre le difficoltà: l’Avellino è a metà dell’opera

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di Claudio De Vito. Le chiavi di lettura della svolta per l’Avellino reduce da due successi di fila sono svariate. La prima è senza dubbio di natura tattica con il passaggio al 3-4-3 che ha esaltato le caratteristiche di Micovschi, finalmente a suo agio in una posizione che lo svincola da compiti difensivi. E poi c’è il fattore gruppo che si è compattato in maniera direttamente proporzionale alla crescita delle difficoltà.

E’ una nuova fase della cura Capuano che prima della gara con il Rieti non se l’era mandate a dire con i suoi nello spogliatoio. E probabilmente anche questo aspetto ha inciso positivamente: il confronto, anche duro, il più delle volte può servire. E’ così che l’Avellino ha raggiunto quota 20 in classifica, tirandosi fuori dalle sabbie mobili e addirittura risultando più vicino alla soglia playoff che al perimetro playout.

Nulla di decisivo ma che fa comunque morale in vista della sfida salvezza contro la Sicula Leonzio dell’ex Giovanni Bucaro. Vincere significherebbe mettere un altro mattone sul cammino per la permanenza in categoria. L’occasione è ghiotta, ma bisognerà fare i conti con defezioni e acciacchi che minano soprattutto il reparto difensivo. E in più Illanes sarà squalificato dal giudice sportivo. Oggi Laezza si è operato al setto nasale. Domani se ne saprà di più sulle sue condizioni e su quelle dei vari Morero, Celjak, Zullo, Rossetti e Alfageme.