Alfredo Picariello – Hanno portato, e portano, in alto ed in giro per il mondo il nome ed il prestigio della provincia di Avellino. Pur essendo abbastanza lontani dalla loro terra natìa, il legame con l’Irpina non si è mai spezzato. E, a giudicare da ieri sera, mai si spezzerà. C’è tanto che unisce ancora Carmine Di Sibio, Gabriella De Lucia e Paolo Salvatore a Frigento, Mugnano del Cardinale e Carife. Un attaccamento profondo. Ieri l’unione tra loro e l’Irpinia è stata rinsaldata dalla scommessa, che da 14 anni viene vinta, del premio “Irpino dell’anno”, evento creato da Gianni Raviele e Pino Bruno, rispettivamente direttore editoriale ed editore di Canale 58, curato nei minimi particolari da Rosaria Bruno.
“Ancora oggi mi meraviglio dei risultati che riusciamo ad ottenere – afferma Rosaria Bruno -. Riusciamo in imprese impossibili. Ma io sono irpina, testarda, così come lo sono i nostri premiati”. Nella splendida cornice di “Relais Imperatrice” di Flumeri, della famiglia Bruno, la manifestazione ha riunito il gotha della provincia di Avellino, a cominciare dal buffet offerto al termine della serata. E poi, istituzioni, sindacati, associazioni, imprenditori.
Ma il “piatto forte”, ovviamente, sono stati loro, i premiati. Non è di tutti i giorni, infatti, ritrovarsi con personaggi del calibro di un ex Presidente del Consiglio di Stato come Paolo Salvatore. Oppure, di un’astrofisica di fama internazionale, Gabriella De Lucia. Nonostante viva a Trieste, dove lavora, spesso fa ritorno nella “sua” Mugnano del Cardinale, forse anche per sognare e ricordare i tempi in cui voleva fare l’architetto.
Altro pezzo da novanta Carmine Di Sibio, numero uno della Ernst & Young. Non c’era perché impegnata in gare all’estero Fiordelisa Barrasso, giovane promessa irpina, medaglia d’oro nei mondiali di karate sezione cadetti. A tutti loro, la statua della Pallade Atena, dea della conoscenza e della saggezza. Mai scelta è stata più azzeccata.