Camorra: preso fedelissimo Zagaria, ospitò il boss in casa

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Vincenzo Inquieto, l’imprenditore casertano arrestato ieri sera dagli uomini della Dia a Napoli all’aeroporto internazionale di Capodichino, con l’accusa di far parte del clan guidato dal boss dei Casalesi Michele Zagaria, era proprietario dell’abitazione di via Mascagni a Casapesenna dove il capoclan ha trascorso gli ultimi anni della sua latitanza, e dove fu stanato il 7 dicembre 2011 dalla Polizia di Stato; in quella circostanza anche il 51enne Inquieto venne tratto in arresto per favoreggiamento.

E’ proprio seguendo quest’ultimo e la moglie Rosaria Massa – anch’essa arrestata e condannata per favoreggiamento – che gli investigatori della Polizia di Stato, coordinati dalla Dda, riuscirono a catturare il boss. Gli inquirenti sapevano che la famiglia Inquieto, formata da Vincenzo e dai fratelli Giuseppe e Nicola, era molto vicina a Zagaria, e ne proteggeva la latitanza. Già nel 2010, pochi giorni dopo l’arresto dell’altra primula rossa dei Casalesi Antonio Iovine, gli uomini della Squadra Mobile di Napoli guidata allora da Vittorio Pisani, fecero irruzione nel negozio di Giuseppe Inquieto – arrestato nel 2018 e poi assolto – demolendone una parete perché pensavano nascondesse un bunker con il latitante Zagaria; l’operazione andò a vuoto perché Zagaria non fu trovato, e Giuseppe Inquieto fu anche risarcito per i danni subiti.

Solo un anno dopo Zagaria fu stanato a casa dell’altro fratello Vincenzo. Un altro dei fiancheggiatori di Zagaria, il collaboratore di giustizia Generoso Restina, che ha ospitato il boss nel suo appartamento di via Colombo a Casapesenna fino al 2008, disse che tra Michele Zagaria e la famiglia di Vincenzo Inquieto vi erano “rapporti quasi fraterni”. Anche Inquieto – è emerso – recapitava i pizzini del boss ai fratelli di quest’ultimo, e viceversa. Zagaria si fidava ciecamente di Inquieto e dei fratelli, tanto da affidare loro i suoi guadagni illeciti da investire nel mattone in Romania.